Titolo: Run Baby
Run
Autore: Thina
Sulas
Editore: Self Publishing
Genere: Chick lit –
Sport romance
Pov: doppio, alternato
Prezzo ebook: €
2.99 - Prezzo
cartaceo:
€ 12.99
Data
pubblicazione:
10 ottobre ‘23
Pagine: 250 circa
Serie: no
Autoconclusivo: sì
Barnaby Smith è un atleta abitudinario: il duro lavoro in
pista e una donna a scaldargli il letto sono la chiave del suo successo. Circa…
Baby non vince da tempo, il suo umore è sempre più nero e le Olimpiadi di
Parigi sembrano un miraggio.
Isabel Stewart è una mental coach in carriera, la migliore del
settore. Potrebbe essere la soluzione ai problemi di Smith, se non fosse per le
assurde teorie: talento e muscoli servono a poco, quando la testa non è
orientata all’equilibrio.
Filosofia zen contro scetticismo, concentrazione verso
ansie.
Una collaborazione destinata a niente di buono, sulla
carta…
Torna Thina Sulas, questa volta cambia genere e dallo storico passa un romanzo agli antipodi di quelli finora pubblicati.
Ci presenta due personaggi che, nonostante il lato comico, hanno un bel fardello sulle spalle.
Barnaby, per gli amici Baby. Lui in eterna competizione con sé stesso e con un genitore che a sua volta è stato un campione, anche se in discipline sportive diverse. Non riesce più a vincere una gara, bloccato da pensieri e turbe mentali che lo fanno sentire fuori dai giochi.
E poi Isabel, la mental coach, quella che risolve tutto con una parola, un consiglio, con quel modo di fare e agire in grado di attraversare gli scudi che una persona si costruisce intorno, per poi vedere crollare i suoi e tornare a Libby. La ragazzina che si lasciava dietro la distruzione.
Mi è piaciuto leggere questa nuova Thina, il suo passare da un genere all’altro, e quell’insegnamento fra le righe che ti dice che bisogna essere sempre se stessi, nonostante la carriera, nonostante quella natura ribelle che tendiamo a nascondere. Prima di accettare gli altri, e curarne le ferite, bisogna guardarsi dentro e andare oltre quando serve, per affrontare i propri limiti e accettare quelli che ai nostri occhi possono sembrare difetti, ma sono solo un modo per dare quell’input a chi ha bisogno di aiuto. Un sorriso, una parola alle volte diventano indispensabili per chi sta affondando. La nota di merito, tuttavia, non può mancare a Rice, l’amico che non te le manda a dire, che non sai se di proposito crei la situazione o se davvero sia una svista, quello che si lima le unghie o affila semplicemente gli artigli, mentre la povera Libby parla, parla.
Complimenti Thina per questa tua ventata di ironia e per esserti messa alla prova cimentandoti in un genere che non era il tuo strappando così un sorriso a chi ti legge.
A presto
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