C’era una volta un pirata, il suo nome era Calico Jack.
La sua bandiera portava impressa il Jolly Roger, ed è stato fra i primi
pirati ad accogliere nella sua ciurma due donne.
C’era una volta un pirata e Sabrina Pennacchio ne ha
riscritto la storia, o almeno una parte di essa…
Ci sono epoche, avventure e romanzi che hanno la
capacità di trasportarti ai tempi in cui, per sopravvivere ci si macchiava di
colpe che non sempre erano volute.
Una taglia sulla testa da cancellare, un passato da
riscattare, l’arrembaggio a una nave della corona inglese e la vita di una
ragazza, che porte il nome di Marina come quell’immenso oceano che solca per
ritornare a casa, si trasforma in un’avventura.
Divisa fra ciò che la sua educazione impone (con tanto
di matrimonio già stabilito) e ciò che il cuore sussurra, Marina si ritroverà
prigioniera di un uomo che detesta e di cui ne è attratta.
Jack, con i suoi capelli biondi, con i modi da
farabutto, con quei baci rubati ed è inevitabile che ti ritrovi a sognare e a
vivere quell’avventura con la protagonista.
Non conoscevo l’autrice e ne sono rimasta colpita, per
la scrittura narrata, per quelle note piene di storia, per quei particolari che
sono fondamentali nella stesura di uno storico.
Rifarsi alla realtà e creare da essa una storia non è
cosa da tutti. Sabrina c’è riuscita, anche se ha lasciato un finale che non ho
capito ancora se avrà un sequel (lì devo ammettere, mi sono arrabbiata). Già la
cover parla da sé, con la protagonista che spicca fra le onde del mare che si
confonde con l’oceano, divisa fra due uomini. Il suo migliore amico, nonché futuro
sposo e poi lui, il personaggio che ho amato e odiato allo stesso tempo, Jack. Una
lettura che ti spinge a volerne sapere di più sulle abitudini, costumi e isole
che erano solo un altro modo di chiamare casa un pezzo di terra. Lì fra quella gente
che non giudica, che vive di stenti sacrificando sé stessi e il proprio corpo.
Affascinante, così si può definire un romanzo che merita le cinque piume, con
la preghiera all’autrice di dare un seguito a quel bel pirata che ho immaginato
a prua della sua nave mentre guarda l’orizzonte
A presto
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