04 ottobre 2024

REVIEW PARTY - ENEMIES BEATS - di Barbara Scotto

 








AUTRICE: Barbara Scotto

TITOLO:ENEMIES BEATS 

1° volume autoconclusivo della The Hangover Series (composta da 5 volumi).

Spin-off del volume unico di novelle Un disastroso Natale a Grayson Farm.

GENERE E TROPE: Contemporary romance – Music Romance – Small Town

– Single Mom – Secrets & Lies – Second Chance

PAGINE: 300 circa 

FORMATI: Cartaceo ed ebook

Editore: Self Publishing


Tu sei il mio nemico, ogni battito del mio cuore scandisce il rancore che nutro per te.”

Per Ethan Avery è arrivato il momento di calmare in parte il suo spirito ribelle per occuparsi della distilleria di famiglia, anche se è stato da sempre motivo di scontro con il padre. Non rinuncia però a suonare la chitarra elettrica nella band locale.

Megan Trouble torna in città dopo che l’aveva lasciata anni prima senza spiegazioni. Il suo arrivo porterà scompiglio perché non sarà sola, ma con una figlia piccola e un segreto che non intende svelare.

 Il primo incontro tra i due innesca scintille, i successivi un fuoco che sarà difficile spegnere.

Lui vuole una relazione libera, lei non può più decidere solo per se stessa.

Tanti sono i motivi per i quali devono stare lontani, soprattutto uno che potrebbe sconvolgere la vita a tutti.

Ci sono autrici di una versatilità unica, capaci di scrivere storie che non appartengono allo stesso genere, che viaggiano dallo storico, al contemporary, al fantasy, al music senza mai perdere un punto.

 Eccellenti in ogni dove, accurate in ogni romanzo.

Barbara Scotto è una di queste.

 Una scrittrice che leggi e ami in ogni sfumatura, in tutte le salse del Romance perché, lei, è capace di trascinarti nella storia come poche.

La sua caratteristica è unica: nelle narrazioni della Scotto niente è scontato.

Arrivi a metà di un romanzo e ti ritrovi a ribaltare l’intera idea che ti eri fatta dei personaggi principali e dei comprimari che sono comunque parte della vicenda.

Non delude Barbara, nemmeno in questo romance dalle sfumature music.

 Lei ha il suo modo di scrivere e descrivere l’intera vicenda, e ne sei affascinato perché riesce toccare tempi sempre delicati.

Ethan e Megan: il tempo a dividerli, i ricordi a unirli, anche se offuscati, imbrattati di lordure che la disperazione tante volte porta a compiere.

Ethan e Megan e un segreto di troppo, ma ricordate quanto vi ho detto prima, tenetelo a mente, perché i colpi di scena non mancano nelle storie dell’autrice.

Lei è maestra a intessere trame che sono fatte sempre da quei fili che muovono tutto: i sentimenti.

Odio e amore si incrociano nella storia dei due protagonisti e poi la vendetta che alle volte si dimostra un mero abbaglio, che crolla davanti al viso di chi hai custodito nel cuore.

Spettacolare Barbara, nei dialoghi, nelle scene spicy;, mai volgare, sempre attuale con quelle dinamiche che alla volte ci piace solo ignorare, ma che esistono.

Perché un animale braccato o si arrende o fugge.

Ed è quello che fa Megan, scappa da se stessa, dagli errori, da quell’amore che l’ha accompagnata da quando era una ragazzina.

Scappa per poi tornare lì dove tutto ha avuto inizio.

Ma Barbara è brava anche a innescare la curiosità su quei famosi comprimari di cui vi parlavo prima, storie che si animano nella storia, e tu stai lì, sul finale, a chiederti chi sarà il prossimo di una band che diventa famiglia per ognuno di loro.

Si deve ringraziare un’autrice per quello che regala a una lettrice, un pezzo di se, di quelle favole costruite per donare un sorriso o una lacrima.

E allora grazie Barbara per avermi fatta sognare l’ennesima volta.

A presto 










03 ottobre 2024

RECENSIONE - Non avrai altra donna all'infuori di me - di Antonio Chirico

 



1923. C’era stata l’esplosione di tre colpi di rivoltella alla chiusura della farmacia D’Andria. Il morto prima di perdere i sensi era riuscito a ripetere più volte: «i miei cugini mi hanno ucciso.» Venti minuti dopo si era proceduto a un arresto. Due contadini, infatti, si erano imbattuti in uno strano figuro, che procedeva strisciando lungo i muri delle case. Uno dei due era rimasto a sorvegliarlo, mentre l’altro era corso ad avvertire le forze dell’ordine. Quando un carabiniere era giunto sul posto aveva appurato che si trattava di una donna travestita da uom Il giudice istruttore Francesco Giove giunse a Torre Santa Susanna convinto che avrebbe sbrogliato facilmente la matassa. Non sapeva che ne sarebbe rimasto irresolubilmente imbrigliato.




Romanzo storico tratto da una storia vera, ambientato a Torre Santa Susanna, campagna pugliese, anno 1923.

Sono circa le 21,30 - il Dott. Pietro Caramia, medico condotto, viene colpito da tre pallottole: le sue ultime parole “sono stati i miei cugini”.
Invece, rea confessa dell’omicidio è Costanza Caramia, cugina della vittima, da lui sedotta quand’era quindicenne e abbandonata con un figlio mai riconosciuto.

Le indagini sono una vera e propria commedia pirandelliana, quel vicolo dapprima buio e silenzioso si trasforma in un palcoscenico e presso la caserma dei carabinieri si presentano tutti i cittadini del piccolo paese, recitando ognuno il proprio copione.
Per affermare tutto e il contrario di tutto.
Chi dichiara di aver visto o sentito qualcosa poi ritratta, viceversa, chi non sapeva nulla improvvisamente ricorda.

Ho trovato questo romanzo storico molto interessante perché offre uno spaccato di vita dell’Italia del Sud, una comunità rurale, in epoca fascista.
L’alfabetizzazione praticamente assente (molte parti del libro sono scritte in dialetto e questo è un elemento positivo - rende ancor più vero il racconto – ma anche un punto debole per l’insufficiente traduzione)

Una società maschilista nella quale però la donna rivestiva un ruolo importante, gli uomini erano succubi del fascino e della bellezza femminile, dinnanzi ai quali il loro raziocinio ne usciva compromesso.
La donna aveva il dovere di mantenere alto l’onore della famiglia e doveva difendere la sua reputazione.

L’ultima riflessione è il significato che si vuole attribuire alla parola giustizia: il delitto coinvolge l’intera famiglia Caramia e due sono le fazioni, chi condanna Costanza per l’omicidio e chi invece l’assolve, per aver vendicato il torto subito.

L’arringa finale dell’avvocato di Costanza è un capolavoro di retorica, un plauso a cotanta abilità.






Review Party:- Voci- Segreti e misteri- di Carmen Campanile




 

Titolo: Voci- Segreti e misteri
Autore: Carmen Campanile 
Data di Pubblicazione: 6 ottobre 2022
Formato: cartaceo, ebook
Pagine: 254 
Cosa succede quando ciò che credevi di sapere sulla tua famiglia viene messo in discussione? È quello che dovrà scoprire Chris White, giovane appassionato di musica, che si ritrova a fare i conti con un dono.
 Il dono di comunicare con i fantasmi. 
E questo, insieme a delle visioni che lo accompagnano da alcuni mesi, lo porteranno in una cittadina della costa Australiana per scoprire cosa lega quel posto alla sua famiglia ed i vari segreti per troppo tempo sono stati tenuti sotto chiave.
Claire Mcleod, dal canto suo, vive la sua vita tranquilla gestendo il negozio di famiglia. 
Ma deve fare i conti con i sogni strani che ogni notte la accompagnano fino a farle credere di avere qualche rotella fuori posto.
Cosa lega queste due persone totalmente estranee? 
Dovranno, forse, collaborare insieme alla scoperta della verità?

Sono abbastanza fiscale quando si parla di paranormal, forse perché è una delle mie letture genere preferite, perché appartiene a quel genere che ti fa staccare la spina dal mondo “normale”, per catapultarti lì dove tutto diventa possibile.

E mi dispiace ammettere che qui, in questo romanzo, ho visto poco di paranormale.

A mio avviso la storia avrebbe potuto essere approfondita o semplicemente rivista in più e più parti.

Quando si presentano dei personaggi, che comunicano con il mondo dei morti, non ci si limita solo al: ho fatto passare molte anime oltre.

Quel passaggio lo fai vivere, lo fai vedere perché è il cuore pulsante della storia e di chi ha quel dono.

Le domande sorgono spontanee davanti a queste mancanze:

Che cos’è quest’oltre? Chi sono queste anime che raccontano di vite vissute e finite?

Nel paranormal il termine: Show, don't tell ("Mostra, non raccontare") assume a pieno il suo significato.

Al di là della storia d’amore, al di là di un uomo e una donna che fanno un sogno che li porta a incontrarsi, c’è il lato paranormale che va curato a 360°.

Qui a parte un paio di apparizioni non ho visto altro.

 L’inspiegabile deve essere spiegato dall’autore al lettore che cerca la verità di chi la scrive, ma che non è assoluta.

Mi dispiace, amo essere diretta, e spero che l’autrice non me ne voglia.

 Il mio rimane comunque un parere oggettivo, di chi forse ama molto questo genere e lo ha letto in tutte le salse.

A presto 







02 ottobre 2024

RECENSIONE - Sapore di Sugar Bar - di Martina Riccò




In un’epoca dove staticità, apatia e corruzione di quartiere regnano sovrane, esiste lo Sugar Bar, un locale dove tempo e spazio sembrano magicamente fermarsi per favorire un’analisi interiore; un luogo bizzarro, nella Diciottesima strada di Gramercy, dove tutto è misterioso e profondo, come i personaggi e i dialoghi che lo popolano. Proprio qui, Ben, un giovane poliziotto newyorkese, incontrerà Chuck, l’uomo che dovrà sfrattare di lì a poco e che sembra nascondere un segreto. Tante sono le domande che si accalcano nella testa dell’agente, dalla difficoltà a portare a termine il suo compito danneggiando quello che sta diventando sempre più un amico e una guida, alla paura di perdere Lauren, amore sfuggente, incompleto e bellissimo. E forse sarà proprio lo Sugar Bar a far trovare a Ben le risposte che cerca, fra brillanti colpi di scena, dialoghi ricchi di ironia, aforismi e profonde riflessioni.



Oggi vi parlo di "Sapore di Sugar Bar" di Martina Riccò. 

Il romanzo è ambientato nel vibrante quartiere di Gramercy dove veniamo trasportati allo Sugar Bar, un luogo dove il tempo si ferma e le vite si intrecciano in modi inaspettati. 

Tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Ben, un giovane poliziotto newyorkese, il quale si trova di fronte a dilemmi morali e personali che lo spingono verso un viaggio di auto scoperta. Tramite la sua interazione con Chuck, l'uomo che sta per sfrattare ma che diventa una guida inaspettata, Ben esplora temi di amicizia, amore e le sfide della vita.

 Con una scrittura fluida Martina Riccò, crea un'atmosfera quasi fuori dal tempo, dove i personaggi si intrecciano in una trama ricca di mistero e profondità. L'autrice conduce il lettore attraverso un labirinto di emozioni e riflessioni, utilizzando una prosa ricca di ironia e aforismi che illuminano la complessità delle relazioni umane. 

Il romanzo è un'esplorazione affascinante del significato di casa e comunità in un mondo che sembra sempre più disconnesso, offrendo colpi di scena e momenti di profonda riflessione. 

Alla Prossima!





RECENSIONE - Unsound - di Alba Prattichizzo



 


Titolo: Unsound

Autore: Alba Prattichizzo

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: Contemporary, music romance

                                     Trope:#music; #contemporary; #spinoff; #Agegap

Pov: 3 persona focalizzata

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: da definire

Data pubblicazione: 11 settembre

Pagine: 125

Serie: no

Autoconclusivo: sì




“Questa è la storia di come la mia scrittura ha incontrato una voce, quella voce che credevo esistesse solo tra le pagine del mio libro, che avevo immaginato appartenere a Ethan, protagonista di Rock&Soul, e che mai e poi mai mi sarei aspettata d’incontrare in questo mondo.”

 Mirko, compositore e produttore musicale, fatica a trovare un motivo per alzarsi ogni mattina. Dopo la rottura di una lunga relazione, si ritrova solo con un lavoro che non ama più.  

Silvia, un’estate passata a cantare al piano bar, non crede più nell’amore. L’ha conosciuto a quindici anni e tutto quello che le ha lasciato è solo un vuoto enorme.

Alex, un doloroso passato che ancora lo tormenta, ha ripreso da poco a fare musica chiuso tra le quattro mura di casa.

Betty, il suo secondo libro in uscita, ha in mente di realizzare un sogno: quello di musicare il testo di Sleeping Beauty, la canzone di Ethan e Laura.

È lei a contattare il suo amico d’infanzia, Mirko, e a coinvolgerlo nel progetto. I due in poco tempo trovano in Silvia e Alex le voci che cercano.

Dopo mesi di messaggi si incontrano e in una gelida Milano quei quattro sconosciuti si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto.

La musica farà loro da guida, sottofondo discreto che li accompagnerà tra le strade della città.

Due settimane per realizzare la canzone, per mischiarsi le vite, per affezionarsi, fare amicizia, innamorarsi e infine scegliere che strada prendere.



Ne ho letti libri in questi anni, da quando ho iniziato a collaborare con il blog sono passata fra storie, epoche e generi diversi fra loro.

Tuttavia, questo romanzo ha il suo perché, qualcosa di diverso di unico.

È stato come sfogliare il diario di un’autrice, capire esattamente cosa si prova a mettere una storia su carta.

La protagonista rappresenta un po’ tutte noi che scriviamo, quelle che regalano un po’ di se al proprio lettore, quelle che tentano di arrivare al cuore rendendo vivi quei personaggi che occupano la mente, sussurrano all’anima e comandano alla penna di scorrere sul foglio per dar loro voce.

Betty e gli altri interpreti del romanzo, quattro vite che vivono gli antipodi di sentimenti e mondi ma che si trovano a condividere un sogno.

Non amo parlare della trama, facilmente reperibile, ma di ciò che lascia una storia su cui sono certa che alcuni storceranno il naso, ma solo perché non lo vedranno con gli occhi di Alba Prattichizzo e di tutte quelle che iniziano un libro regalando quella emozione che si vive anche segnando un punto o una virgola.

L’ho letto in una nottata, mi sono commossa davanti alla vicenda di un ragazzo che fa sognare con la sua musica, portandosi dietro il rammarico di ciò che poteva fare e invece non è riuscito a compiere.

Davanti a una donna ormai matura, ma che sente quell’affinità con un’anima che non aveva mai provato, e passa dalla vergogna verso se stessa a quel batticuore smarrito nel tempo.

Mi sono soffermata su un uomo che ha perso tutto eccetto la sua passione, e su una giovane che non crede più all’amore.

Un libro nel libro, vite che si incastrano, collidono, con un finale, una scelta che l’autrice lascia a chi vive il suo romanzo.

In mezzo a tutto la casa editrice ODE, perfetta in quelle accortezze che in tanti dimenticano.

Il grazie è d’obbligo davanti allo stile della Prattichizzo, al sentimento che mette in ogni singola parola, realtà e finzione che si mescolano per dare origine a un libro che davvero consiglio.

Avrei voluto fosse un po’ più lungo, ma sono ingorda di quelle vicende a cui la mia mente ha dato già un finale.

Le cinque stelle sono meritatissime e spero di leggere altro della Prattichizzo, perché tutte possono scrivere un romanzo, ma poche arrivano al cuore.

A presto

 





RECENSIONE - Amarti non è un gioco - di Mimi Costalunga




Titolo: AMARTI NON È UN GIOCO

Serie: Never Enough volume 3 – Può essere letto come autoconclusivo.

Autrice: Mimi Costalunga

Genere: Contemporary romance

Sottogenere e trope: Office romance, Music romance, sexier alter ego, hidden identity, one-night stand.Editore: Self published

Versioni: ebook prezzo lancio 0,99 €, poi a 2,99 €. Cartaceo 13 €. Kindle Unlimited. In esclusiva su Amazon.

Pagine versione cartacea: 218

Data di uscita: 27 settembre 2024




Lei lo crede tenero e impacciato.

Lui ha un’identità che tiene segreta.

Lei non vuole legarsi a nessuno, ma non riesce a resistergli.

Lui rischia di rovinare tutto.


ANGELICA

Una sola notte: uno stanzino buio, un affascinante cantante truccato da teschio a una festa di Halloween. Mi lascio andare alla passione, per una volta non voglio pensare alla mia pesante situazione familiare e al fatto che l’amore è un lusso che non posso permettermi.

Un intermezzo piccante con qualcuno che non vedrò mai più, o così almeno credevo. E poi…

MARTIN

Un concerto della nostra band la notte di Halloween, una ragazza dolce e malinconica che mi conquista subito e alla quale non riesco a resistere. Un incontro bollente che mi fa andare fuori di testa. Vorrei trattenerla, ma lei scappa via. Sono quasi sicuro che non la rivedrò mai più.

E poi, un lunedì qualsiasi, lei entra nell’ufficio dove lavoro. È la mia nuova collega e si chiama Angelica.

Terzo appuntamento autoconclusivo con la serie Never Enough di Mimì Costalunga. Questa volta siamo dinnanzi alla storia del frontman del gruppo, Enigma, al secolo Martin Riva, e di Angelica Benedetti.

I due si scambiano uno sguardo durante un concerto e si piacciono parecchio, al punto da concedersi un incontro di fuoco dietro le quinte, dopo l’esibizione, poi lei fugge e a lui non rimane nulla di lei. Il caso vuole che se la ritrova come collega d’ufficio, l’indomani. Dove sta l’inghippo? Nel fatto che lei non lo riconosce perché lui, in qualità di Enigma, era truccatissimo e molto attraente. Il collega Martin è, invece, impacciato e timido. A dirla tutta, neanche Angelica risulta a Martin come la donna accattivante conosciuta prima: è silenziosa e seria, però lo attira terribilmente… e questo diventa un guaio nel momento in cui vorrebbe dirle di essere Enigma, ma non trova mai il coraggio di farlo.

Angelica è una giovane donna con la testa sulle spalle, terrorizzata dalla ristrutturazione aziendale attuata nel suo ufficio perché suona come sinonimo di licenziamenti e lei è stata fra gli ultimi assunti in azienda: perdere il lavoro per lei sarebbe deleterio perché deve provvedere alle cure del papà, malato di Alzheimer. Non può concedersi distrazioni, meno che mai di tipo amoroso, perché nessuno avrebbe la buona disposizione a dividerla con un padre bisognoso di cure. Ecco perché, nonostante inizi ad apprezzare Martin che la corteggia garbatamente, se ne tiene lontana, forzandosi a non affezionarsi e costringendosi a isolarsi. Angelica è sola dentro.

Martin è una figura più complessa spiegata bene dalla sua dualità tra individuo e personaggio artistico, tra Martin ed Enigma: Martin è timido, è un uomo comune di cui non si accorge nessuno, Enigma è il frontman dei Never Enough, è un “mito” e tutti lo acclamano: “Quando sono Enigma il mio ego si dilata fino a riempire tutta la stanza (…). Quando sono Enigma il mondo è ai miei piedi e la cosa mi piace da morire. Dura il tempo di poche canzoni, poi torno in camerino e sfrego via il pesante trucco dagli occhi, detergo i residui del rossetto sbavato. E torno a essere Martin. Le luci si spengono, lo spettacolo è finito”. Anche Martin è solo dentro.

Alla base di questi due protagonisti sta la solitudine interiore camuffata da una facciata apparentemente serena, ma scialba: Angelica si chiude in solitudine per non subire l’abbandono; Martin nasconde la sua solitudine dietro la maschera di Enigma per paura del giudizio altrui, soprattutto dei genitori. Il loro sviluppo sta nell’avere il coraggio di “crescere” e guardare in faccia la realtà delle cose e non nascondersi o negarsi alla vita: “Nella vita ci si deve buttare a capofitto. (…) Non c’è gusto ad affrontare l’esistenza con il freno a mano tirato (…)”.

Anche in questo terzo romanzo della serie, l’autrice si mostra attenta al sociale: il dramma del lavoro precario e quello del mantenimento di un familiare bisognoso di cure mediche. Ciononostante, la narrazione riesce a mantenere un tono leggero e accattivante grazie soprattutto all’identità nascosta di Martin.