29 giugno 2023

RECENSIONE: - "C’È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA PER UNA SECONDA OCCASIONE" - di Gaetano Riccio

 




Una notte Sabrina sogna San Gennaro che, invece di darle i numeri da giocare al lotto, le mostra una città che non conosce.

La ragazza chiede aiuto a due sedicenti esperti che, però, interpretano male il suo sogno, facendole così perdere l’occasione di vincere una bella quaterna. Sabrina deve accontentarsi di un "misero" terno grazie al quale si trasferisce a Parigi per verificare di persona se, come diceva la Hepburn, sia davvero «una città fatta per cambiare vita».

Qui una delusione d'amore la spingerà a ripartire per ricominciare ancora una volta in un'altra città, a New York, e sfruttare al meglio la sua seconda occasione.

Sabrina non sa ancora che nella Grande Mela qualcosa del tutto inaspettato la travolgerà.



La protagonista, Sabrina Annarummo, vive a Napoli con la sua famiglia e lavora, sottopagata, in una pasticceria.non soddisfatta della sua vita, approfitta di un terno vincente e dà una svolta alla peropria vita trasferendosi a Parigi dove si qualifica pasticcera e lavora per una rinomata pasticceria per diversi anni. Una delusione d’amore la riporta a fare i conti con la sua natura istintiva e… decide di trovare fortuna in America, a New York dove si trova il cugino Anthony. La ragazza, grazie al cugino, trova un appartamento da dividere con altri due ragazzi: Emily e Nick.

Sabrina è una donna intraprendente e coraggiosa: per ben due volte lascia ciò che ha di sicuro e lo fa senza alcuna garanzia fra le mani perché sente di meritare di più di quel che ha. Non demorde e per questo sarà premiata.

La storia è intercalata dai dialoghi con i genitori e la nonna fatti di alterchi e battibecchi familiari che ricordano i classici siparietti napoletani, veraci e con un che di “nostalgici anni ‘60” dei film di allora. Il libro mostra, inoltre, reminiscenze più o meno velate, di film e trasmissioni tv americane riconducibili all’ammirazione dell’autore verso gli USA, ma in parte ciò l’ho ritenuto un po’ lesivo per l’originalità della storia in alcuni suoi tratti.

Non mancano le parti divertenti, ma la lettura avrebbe potuto essere più dinamica se le aggiunte alle battute dialogiche fossero state più limitate all’essenziale, in questo modo lo scorrimento del testo sarebbe stato proporzionale al ritmo frizzante della trama e dei dialoghi stessi. Alcuni refusi ed errori grammaticali.




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