24 giugno 2023

RECENSIONE: - "LA MEMORIA DEI SASSI" - di Annalisa Gimmi





 Titolo: La memoria dei sassi

Autrice: Annalisa Gimmi

Genere: giallo/noir

Editore: HORTI DI GIANO

Pag. 188

Prezzo: 16.00 €

Pubblicazione: 10/03/2023


Anna è una ex professoressa appena andata in pensione. Abita da
sola e questo cambiamento lo vive in modo alternato, passando dalla
malinconia per il lavoro che ha adorato a momenti di svago, cercando
continuamente di tenersi occupata con le attività più disparate.
La sua Pavia è una cittadina tranquilla che non offre molte notizie
clamorose, eppure un evento inatteso sconvolge la quiete: il marito
facoltoso di una sua compagna di corso Unitre viene trovato morto nel
suo studio. In Anna cresce pian piano l'impulso dell'avventura e del
mistero, e per soddisfare un sogno di gioventù, inizia a indagare a
modo suo sul caso, accompagnata sempre da Alan, il suo immancabile
setter, contravvenendo ai freni che le impone il vicino di casa, il
vicequestore Giacomo Baldi.
L'intuito e la curiosità la spingono spesso oltre il limite, rischiando e
comportandosi in modo avventato, ma le sensazioni che prova la fanno
agire d'istinto e questo, in un modo o nell'altro, riesce a guidarla.
Partendo dalle antiche vicende medievali pavesi attorno alla Santa
Inquisizione, che narrano storie di streghe condannate ingiustamente,
Annalisa Gimmi ci fa percorrere un viaggio nel tempo, attraverso
lettere e ricordi: sensazioni ovattate custodite nella "memoria dei
sassi".



Anna Corradi è una ex insegnante in pensione che abita in compagnia dei suoi due gatti e del suo cane, un setter irlandese. Il che non deve trarre in inganno, perché la signora in questione è ben lontana dal farsi catalogare come “una scopa spiumata da mettere in un ripostiglio, in attesa della definitiva sparizione”! Piena di vita, si è iscritta al corso di danza conoscendo nuove amiche e, spinta dalla sua voglia di sapere, si è iscritta all’Unitre dove frequenta tre corsi fra i quali uno in particolare: la storia di Pavia che le solletica la naturale curiosità sul passato della sua città: “così avevo scoperto una grande passione nel conoscere le vicende di chi mi aveva preceduta in quelle vie. Chi aveva calpestato quegli stessi sassi”. Questo suo interesse si accentua nel momento in cui alla sua amica Agnese, viene assassinato il marito, Gianfranco Soleri. Il profumo dell’intrigo è particolarmente invitante non solo perché Pavia è sempre stata molto tranquilla e un omicidio desta tanto scalpore, ma anche perché Anna, chiamata a sostenere l’amica, nota delle cose che non vanno e che destano in lei l’istinto da detective. Inizia a investigare e a trovare connessioni tra la nobile e antica famiglia Soleri del presente e il suo capostipite medievale, il temutissimo inquisitore Scipione Soleri. Le indagini della donna sembrano avere dell’assurdo, sembrano i vaneggiamenti di una pensionata molto fantasiosa, ma Anna dimostrerà a tutti di che tempra è fatta e i sassi di Pavia, che conservano la memoria di secoli di impronte, le daranno ragione.

Originale il tema del giallo che congiunge i giorni nostri al remoto medioevo attraversando i secoli di mezzo con dei salti temporali che ci aiutano a capire cosa succede e nello stesso tempo intrecciano, nel corso di tutto il romanzo, una sorta di omaggio alla città natale dell’autrice.

Interessante anche notare come i personaggi importanti di questo romanzo siano tutti femminili; sì ci sono anche gli uomini, ma hanno un aspetto secondario e adeguato a metter in rilievo le donne, così se l’antico inquisitore Soleri è una figura essenziale per l’avvio della storia, resta comunque funzionale alla figura della strega che farà condannare; allo stesso modo se i Soleri contemporanei sono gli oggetti fondamentali delle indagini, restano tuttavia funzionali alla figura dell’ ”investigatrice” Anna e anche a quella della vedova. Poi, se vogliamo ampliare lo spettro, anche la figura del vicequestore, nelle indagini, risulta smorzata rispetto a quella di Anna e alle sue intuizioni vincenti; per ultima altresì la figura del compagno di Anna, con il quale lei condivide qualche tenerezza, ma per il quale non è disposta a rinunciare alla sua libertà personale.

Ben scritto, attento agli sviluppi storici dove la “licenza poetica” di spostare di un secolo gli avvenimenti passati non sono una svista ma permettono all’autrice di trattare l’argomento storico con più elasticità, senza intaccare comunque la veridicità dei fatti.





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