USCITA: 13 aprile (a
prezzo lancio di 0.99€ per tre giorni)
Londra, 1884.
Archibald Douglas
Campbell, ottavo duca di Argyll, ha un temperamento orgoglioso, freddo e
altero, da vero Highlander. Signore del castello di Inveraray, in Scozia, è uno
scapolo impenitente e profondamente misogino, consapevole però di dover trovare
una moglie.
Lady Millicent
Eglantine Herbert è la scelta sbagliata sotto diversi punti di vista. Per prima
cosa, ha la lingua troppo lunga, non rispetta l’etichetta e, inoltre, pare che
abbia eletto Archibald al ruolo di suo peggior nemico.
Ma cosa accadrebbe, se
quella stessa ragazza fosse l’unica in grado di incendiare il cuore del duca?
Cosa capiterebbe se i
due, dopo liti e battibecchi, si scambiassero un bacio sconvolgente?
E, soprattutto, di
fronte a un neonato abbandonato, cosa potrebbe mai fare un povero duca
infatuato, se non prenderlo con sé e trovare una moglie e una madre adatta a
crescerlo?
Un matrimonio
combinato tra Milly e il duca parrebbe essere la soluzione a tutti i problemi,
ma l’amore, in un modo o nell’altro, riesce sempre a sconvolgere anche i piani
meglio congegnati.
Ed eccoci di nuovo in viaggio verso la Londra del 1884, un’epoca lontana e ricca di magia. Continua la serie di Wonderland, siamo al quarto volume e devo dire che ogni romanzo diventa sempre più bello. Questo in particolare, Il Duca di Rose e di Spine, si annovera fra i miei preferiti. I personaggi principali Archibald Douglas Campbell, ottavo duca di Argyll e Lady Millicent Eglantine Herbert sono stati resi così vividi dalla Piazza da farmi entrare in perfetta sintonia con loro. L’orso delle Highland si ritroverà a dover far i conti con la lingua affilata di Millicent. I loro, sono scontri verbali, ma pian piano acquistano piede anche i sentimenti e quella ragazzina impertinente che ha come sport quello di sgattaiolare via da ogni situazione diviene così cara al freddo Duca da cercarla anche quando in apparenza è lontana. Lei con quel suo Archie, lo sbeffeggia, lo sfida, ma quell’uomo all’apparenza così freddo si intrufola piano a piano nei suoi pensieri. Un orfano, un matrimonio di convenienza e tutto cambia per il tornado in crinolina che si ritrova a viaggiare verso quei luoghi avvolti dal mito e dalle leggende, lì dove esistono donne chiamate streghe che sono capaci di guardare al di là delle maschere che entrambi i protagonisti indossano. La Scozia che Valentina celebra in quasi ogni suo romanzo e te la fa amare quella terra all’apparenza inospitale, ma così ricca di storia da trascinarti in mezzo a quei luoghi avvolti dalla nebbia e in quelle storie che partono dalla fantasia e si fondono con la realtà. Un sentimento forte il loro, che traspare in ogni pagina che l'autrice ha scritto, fino ad arrivare a quel finale che porta il cuore in gola per quel passato che torna con tutta la sua cattiveria. Valentina ha raccontato il romanzo come una favola, una bellissima favola dove una rosa mantiene quelle spine che sono li per proteggerla. Il linguaggio scorrevole in terza persona, i paesaggi descritti come se le vedessi in un susseguirsi di immagini che portano a quel castello, Inveraray, dove le pietre consumate dal tempo costituiscono una fortezza atta a proteggere le persone e i loro cuori. I personaggi dei precedenti volumi compaiono come sfondo alle vicende di Archie e Milly, in particolare ho amato il ritorno di una “strega” a me tanto cara. Milly e la sua forza che nulla ha da invidiare agli scozzesi, come il suo coraggio, un raggio di luce per l'orso Archie dal cuore d'oro. Tutto incastrato alla perfezione in un viaggio che ti racconta e ti insegna che bisogna sempre andare al di là delle apparenze, maschere che tante volte indossiamo per nascondere o proteggere il nostro cuore come quelle spine che sottili si ergono a ultima protezione di una rosa che ricordano quasi le braccia di una mamma disposta a tutto pur di difendere il proprio figlio. Il significato del romanzo della Piazza va ricercato in ogni parola che il Duca brontolone pronuncia, in ogni gesto, anche se all'apparenza avventato, della bella Milly.Ci sarebbe tanto da dire, ma temo sempre di incorrere nello spoiler e non è giusto perché leverei a tutte voi il gusto della lettura. Ringrazio di cuore Valentina, per il sogno in cui mi ha trascinato, per avermi concesso di leggere in anteprima la favola del Duca di Argyll e di Lady Herbert e le cinque piume, credetemi anime belle, risultano poche per questa splendida storia d’amore che si è tramutata in un’avventura fra le magnifiche terre di Scozia.
A presto
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