29 novembre 2023

RECENSIONE: - "La Dannata" - di Luigi Quarta Colosso

 


Titolo: La dannata
 Autore: Luigi Quarta Colosso
Editore: Scatole parlanti 
Collana: Voci
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 28 Giugno 2023

Marta è una giovane e bella contadina di Nardò, un paese del Salento. Il tacco d’Italia nel tardo Medioevo è un luogo dove la povertà è una condanna da scontare sotto il giogo del nobile di turno. Salvatore è un pescatore orfano che sfugge alle angherie vivendo ritirato tra il piccolo porto di Santa Caterina e la sua pagghiara. Le vite dei due ragazzi si incrociano e presto si innamorano, nascondendosi dai compaesani. Quando Salvatore si decide ad affrontare il padre della sua amata, quest’ultimo si rende partecipe di uno scontro violento. Il matrimonio può essere celebrato, ma la festa viene funestata dalla prepotenza del Barone Tondi D’Arneo. La tensione tra lo strato più umile della popolazione e l’arroganza dei padroni giunge all’apice. L’antica leggenda riportata in questo romanzo svela l’origine della Rupe della Dannata, che sovrasta ancora il Parco Naturale di Porto Selvaggio.



È un canto antico quello che proviene dalla Torre dell’Alto di Nardò, una voce che narra una storia d’amore pura e innocente nata in questo angolo del Salento, quando le terre erano di proprietà del Barone Tondi d’Arneo.

Ricco e potente, si avvale dei diritti atavici che derivano dalla sua posizione, governa con prepotenza e dispone della vita e della morte dei contadini che lavorano per lui.

Salvatore invece è libero, è un pescatore e la sua vita è affidata al mare, con dedizione e con rispetto ne trae il sostentamento per vivere. Una vita povera ma dignitosa.

Dal mare Salvatore osserva la Torre, il suo punto di riferimento.

È lì che il ragazzo si incontra furtivamente con Marta, la ragazza di cui è innamorato, in attesa di ufficializzare la storia d’amore e chiedere la mano al padre di lei.

Marta è molto bella, attira gli sguardi lascivi dei caporali mentre lavora nei campi ma lei ha imparato a camminare a testa bassa e a non esporsi.

Non è facile per Salvatore trovare il momento giusto per parlare con Il padre di Marta: Antonio è fumantino, litigioso. Logorato da una vita di stenti e di fatica, affoga i rancori nell’alcool e sfoga il malcontento su chi gli sta vicino.

Gli sgherri del Barone hanno gli occhi puntati su Antonio a causa del suo animo nero e su Marta, vittima inconsapevole della propria bellezza.

La Torre dell’Alto custodisce per sempre la storia d’amore fra Salvatore e Marta, la felicità nel giorno del matrimonio e l’inevitabile tragedia: ancora oggi, se si guarda con attenzione, quella sposa bellissima apparirà ai vostri occhi e trasmetterà quel canto antico al vostro cuore.

Un canto che parla di una terra sporca di sangue, che il mare ha lavato, una leggenda da tramandare di padre in figlio, per non dimenticare.









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