24 novembre 2023

REVIEW TOUR: - "Nemici di Pianerottolo" - di Federica Fasolini

 



Nemici di pianerottolo

di Federica Fasolini

The Blackmail #2

Commedia romantica – office, slow burn

Self publishing. Kindle Unlimited


Ivy Delwood vive a New York, ha trent’anni, un sacco di sogni realizzati e una vita idilliaca. No, sugli ultimi due punti Ivy avrebbe di sicuro da dissentire: la sua vita non è idilliaca, anzi, è un vero incubo e i suoi sogni, più che realizzati, potrebbero essere paragonati all’invenzione del teletrasporto: lontani anni luce dal concretizzarsi. È appena stata licenziata dal suo lavoro di contabile ed è anche stata sfrattata dal suo appartamento in affitto a causa di un progetto che prevede la riqualificazione dell’intero isolato nel quale abitava. Potrebbe mai esserci limite al peggio? Ovviamente no, altrimenti non si ritroverebbe come nuovo vicino – o nemico – di pianerottolo l’affascinante, saccente e a tratti insopportabile Alec Quincy, meglio noto alle donne come “La fine del mondo”. Alec Quincy ha una vita splendida: è appena diventato il CEO dell’azienda di famiglia, possiede un cane amorevole e ora ha anche una nuova vicina di pianerottolo che lo detesta per essere a capo della società che l’ha privata della casa senza il minimo preavviso. Tutto perfetto, no? No, assolutamente no. Ivy Delwood è il suo tallone d’Achille, l’unica persona in grado di fargli perdere la testa e, il secondo dopo, il lume della ragione; di spingerlo a credere di desiderare un suo bacio e, l’istante successivo, un biglietto di sola andata per Timbuctù. Logico, non vi pare? No, non c’è nulla di logico, soprattutto quando ci sono di mezzo i sentimenti che creano un vero e proprio teorema irrisolvibile. Il pianerottolo di casa si trasformerà in un ring in cui cuore e ragione si scontreranno fino all’ultimo round, senza esclusione di colpi. Riusciranno Ivy ed Alec a capire di essere le due variabili di una stessa equazione? Forse, prima però avranno parecchi calcoli da risolvere e, si sa, la matematica spesso è incomprensibile, ma quando si trova la strada giusta... beh, il risultato perfetto è dietro l’angolo!


Nemici di pianerottolo è una commedia brillante, dove i protagonisti Ivy e Alec si danno filo da torcere vicendevolmente.

Ivy Delwood ha perso il suo lavoro di contabile; è stata anche sfrattata a causa di un progetto che prevede la riqualificazione dell’isolato in cui abitava e l’artefice di tutto è proprio Alec, novello amministratore delegato della Quincy Home & dream, che si ritrova, adesso, come vicino di pianerottolo del suo nuovo appartamento in affitto. Ovvio odiarlo, no? Non proprio… i due si piacciono, ma mentre lui non fa nulla per nasconderlo, lei si trincera dietro battute acide e astiose che non fanno altro che accendere dialoghi frizzanti e ben costruiti, botta e risposta dinamici ed esilaranti.

Devo dire che mi sono innamorata dei due protagonisti: lei dietro l’esattezza di numeri e percentuali nasconde le sue insicurezze che vengono fuori negli alterchi spassosi e litigiosi con il suo alter ego che non manca di rimbrottarla e di sputarle in faccia la verità per com’è; lui “ha un cuore grande” dietro “una corazza da stronzo”, è bellissimo, è innamorato di lei. Ma non basta: è anche ricco e questo è un gran problema per Ivy che appartiene al ceto medio. La differenza sociale, uno degli argomenti portanti di questo libro, è il fattore sostanziale che blocca Ivy dal lasciarsi andare con Alec ed è anche il motivo per cui lei vede in lui, sì, un uomo bellissimo e simpaticissimo, ma soprattutto ricchissimo ed egocentrico al punto da essere conosciuto come Mr. New York. Invece, conoscendo nel corso della lettura Alec, ci accorgiamo che è altruista e anche tenerone… è un uomo come tanti (anche se ricco come pochi) che cerca il suo posto nel cuore della donna di cui si è innamorato, la cui risata lo ripaga di ogni cosa: “Dio, quando rideva, mi faceva sentire l’uomo più fortunato del mondo (…). Era come se, inconsciamente, ridesse ogni singola parte di me”. Alec è abituato a tutto e subito, ma con Ivy si impone l’attesa: “Non puoi costringere qualcuno a guardarti in maniera diversa (…). Perciò avrei atteso, avrei sfruttato ogni occasione per farle capire che ero un brav’uomo (…) che era lì per lei e che la desiderava nella propria vita”. Alec è un animo nobile che ha sofferto e soffre perché il padre non lo ha mai reputato all’altezza del suo impero multimilionario, perché non ha mai sentito l’amore dei suoi genitori per lui… è un uomo che non ha vergogna delle sue lacrime…

Anche i personaggi che fanno da contorno alla vicenda sono tutti perfettamente contrassegnati da un ruolo preciso e funzionale, ecco perché il libro risulta essere ben orchestrato in ogni sua parte e, nonostante la storia principale sia quella d’amore, non risulta mai stucchevole o calante di tono.

Che dire? Se volete sapere come finirà fra Ivy e Alec ripassate l’equazione di Dirac, oppure… leggetevi il libro: sarà più divertente e passerete delle ore piacevoli!











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