Titolo: Benvenuti a Oak
Cottage
Autrice: Marina Galatioto
Bentrovate anime belle, devo
essere sincera, mi aspettavo di più da questo romanzo avendo già letto
l'autrice.
E, a mio dire, sarebbe stato
molto più fluido se non avessi letto di continuo il pensiero ricorrente del
personaggio maschile che si è protratto per tutto il testo.
Ma andiamo per ordine, la storia
di per sé è molto carina.
Siamo davanti a una donna che con
le unghie e con i denti cerca di realizzare il suo sogno, rimettere a nuovo
quel cottage ereditato da suo padre.
Un modo per Ellie di ricominciare,
abbandonare quella città piena di ricordi e di un fidanzato che non ha pensato
due volte a tradirla.
I tradimenti non sono quelli
fisici, ma soprattutto quelli ingegnati con l’intento di ledere qualcuno.
Ellie trova un nuovo motivo per
andare avanti.
Rimettersi in gioco però comporta
un ostacolo che si chiama Gareth.
Gareth e la sua ossessione per le
donne, lui e quella clausola, quel modo disinibito di chiedere sempre la stessa
cosa.
Un concetto ripetuto all'estremo
e che - sempre a mio dire- ha penalizzato la storia che poteva dare molto.
L’ambientazione, la descrizione,
quei lavori su una struttura a cui è legata una storia che sa di tempi passati,
sarebbe stato (sempre a mio avviso) perfetto senza quel ripetere di continuo:
devo portarmela a letto.
Non ho apprezzato questo modo di
vedere una donna, uno strumento per soddisfare un piacere.
I sentimenti sono arrivati sul
finale.
Ovviamente è una mia valutazione
oggettiva del romanzo, infondo un libro può essere letto con occhi diversi, è
quello che rimane che fa la differenza.
Con questo scritto senza dubbio è
rimasta la determinazione di Ellie, ma in quanto a Gareth, beh mi ha lasciato
solo l'immagine di un uomo che guarda in primis al piacere e poi ai sentimenti.
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