28 giugno 2024

RECENSIONE: "L’ORA DEL SILENZIO" - di Sabrina Fava

 




"L’ORA DEL SILENZIO" 
di Sabrina Fava

Genere: Noir
Editore: Rossini Editore

1971, cittadina di Samor, Stati Uniti. Un uomo di nome John Miller viene ritrovato morto nella stanza dei giochi delle sue bambine. Anni dopo scompare Daphne Miller, la sua secondogenita. Della famiglia rimangono solo la figlia maggiore Dixie e la moglie Edna. Trascorrono dieci anni e la risoluzione del caso della famiglia Miller si snoda fra due filoni narrativi. Chi ha ucciso John Miller? Dov'è la piccola Daphne? Cosa nasconde il detective incaricato delle indagini?

L’ora del silenzio è un romanzo dove si mescolano vari stili: poliziesco, avventura, thriller che intrecciano la storia di tre ragazzi, Dixie, Eliot e Jasper, prima compagni di scuola e poi amici, con quella del detective Duncan Hobbs il quale deve investigare su un vecchio caso congelato che riguarda la morte e la scomparsa rispettivamente del padre e della sorella di Dixie.

Duncan Hobbs è un detective che si porta dentro un immenso dolore dal quale sembra non volersi tirare fuori e trova consolazione nell’alcool e nel sesso: sembra muoversi in un clima di non redenzione a cui contribuisce un’atmosfera fumosa che a volte sa di trasandato e sporco. Indaga in modo brillante, ma sciatto. L’atmosfera si alleggerisce un po’ quando assistiamo alle vicende dei tre ragazzi: si aprono le porte ai temi prettamente adolescenziali come trovarsi in una città sconosciuta e farsi dei nuovi amici, farsi accettare dai coetanei nella nuova scuola, cosa non facile soprattutto se ad aggravare il tutto sono “difetti fisici” che possono essere presi facilmente di mira dai bulli del caso e il difficile rapporto con i genitori.

Intorno a questi, vorticano, arricchendo il ventaglio dei caratteri, altri personaggi che sembrano fare da “contraltare” ai personaggi principali, a volte per contrapposizione (portando addosso un che di sinistro e accapponante) altre per supporto (figure buone, di salvezza). Il mondo che ci propone l’autrice, è un mondo “unto” e oscuro dominato dalle nevrosi degli adulti, dalle loro follie in balia delle quali un gruppo di ragazzini tenta di darsi spiegazioni plausibili attraverso una fantasia popolata da mostri e fantasmi e, quindi, di sopravvivere.

Le capacità narrative dell’autrice permettono di leggere con agevolezza un romanzo lungo più di cinquecento pagine anche se, a volte, ho avuto l’impressione che qualcosa potesse essere sfrondato; è presente l’attenzione al diverso registro linguistico rapportato alle diverse età, educazioni e indoli; tuttavia, trattandosi di un mistery, devo dire che il colpo di scena finale mi è mancato, al contrario il colpevole è stato percepibile già a circa metà del libro.








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