Titolo: Chiaro di Luna
Autore: Nina Talvi
Retelling, Capitan Uncino vs
Campanellino
Genere: Paranormal romance
Self publishing.
Kindle Unlimited!
Gwendolyn ha perso ogni cosa: l’isola in cui viveva, i ragazzi sperduti, le sue ali.
Ma, soprattutto, ha perso la fiducia dell’uomo che amava. Catapultata sulla Terra, si costruisce con fatica una nuova vita, stando attenta a cambiare spesso casa in modo che lui non la trovi.
Eppure, dopo settant’anni, il motociclista che si presenta nel bar di Creta in cui lei lavora come cameriera è proprio James “Hook” Teach.
Ha un incarico per lei, e non è disposto a ricevere un no come risposta.
Anche James ha perso ogni cosa: metà della sua ciurma, la sua nave, il porto sicuro di Neverland.
Tutto perché si è fidato di Gwendolyn ed è stato tradito nel peggiore dei modi.
Ricominciare una vita come Presidente del Rogers MC sembra la strada giusta per dimenticarla, finché i suoi uomini iniziano a dissolversi come cenere al vento.
L’unico antidoto è il vino fatato dell’Isola, e l’unica in grado di produrlo… è lei.
Mentre una minaccia
fin troppo nota riemerge dall’ombra, James e Gwendolyn dovranno fare i conti
con il loro passato e con i segreti che hanno custodito fin troppo a lungo. Anche
quelli sepolti in fondo all’anima.
Bentrovate,
anime belle.
Altro
giro di review tour, questa volta la recensione verte su un Retelling di una
delle mie favole preferite: Peter Pan.
Sono
sempre restia a leggere, nella modernità, pagine che hanno fatto la storia
della fantasia, ma devo dire che l’autrice mi ha piacevolmente sorpreso.
Partiamo
dalla scelta del genere: Paranormal, uno dei miei preferiti.
Azzeccatissimo
per questa storia che è una trasposizione della classica favola dell’eterno
bambino, ma qui c’è un’inversione delle parti, e i buoni diventano cattivi.
Ed è stato affascinante scoprire come possano
cambiare di prospettiva gli eventi, quando vengono narrati da quelli che la
storia addita come villain.
Ti
ritrovi a perdere la testa per il famoso “Capitan Uncino”, e per la sua ciurma
che non sono solo pirati.
Un
viaggio che inizia dove tutto si è perduto, con una protagonista femminile Gwendolyn
– che conosciamo come Campanellino- che ha perso tutto, anche quelle
ali impalpabili che la rendevano magica.
L’amore
si fa largo fra due protagonisti che abbiamo imparato ad apprezzare, quando
eravamo bambini.
Una
descrizione perfetta, anche se agli antipodi di ciò a cui siamo abituati.
Fra
fate, sirene, ombre e Fae mi sono ritrovata immersa in una storia dove il
presente si scontra quel passato, con quel “C’era una volta”, preludio
di una favola che si trasforma in incubo.
James
o Hook e una dualità creata da una crepa chiamata fiducia, quello che un uomo perde
verso una donna che ritiene artefice della sua disfatta.
Ma, sull’isola che non c’è, niente è come sembra…
La
figura di Peter Pan è apparsa come oscura, infetta da quel buio che si acquista
man mano che si cresce.
L’ho visto così quel ragazzino che indicava felice la seconda stella a destra, per arrivare in un mondo fatto di sogni, su quella terra che diventa parte integrante del suo essere.
Padrone degli elementi e vittima di quella realtà
che probabilmente il suo essere fatato non ha accettato, ogni qual volta metteva
piede sul nostro mondo.
Un
mondo dove esiste la cattiveria che contamina gli animi più nobili.
In
mezzo a tutto l’amore fra una fata e un pirata, quelle parole che non devono
essere mai pronunciate (quando ero piccola battevo le mani per annullare l’incantesimo).
Un
sentimento fatto di rancore, rabbia, dolore dovuti all’incoscienza, alla convinzione,
al fermarsi a ciò che si vede senza andare a fondo.
Un
Retelling che è un paranormal, ma ha molte sfumature dark.
L’autrice
ha descritto alla perfezione molti passaggi che sono tipici del genere sopra
citato, ma non facili da mettere su carta.
Sono
rimasta incantata dalla sua scrittura, ho sognato anche se non era la favola
che amavo da bambina, ho apprezzato ogni venatura di una storia che mi ha tenuto
con il fiato sospeso.
Non è facile mettere su qualcosa che gli altri conoscono, e capovolgerlo.
Anche per questo mi complimento con Nina Talvi, per aver avuto il coraggio di
incentrare un libro su quei personaggi che sono stati sempre un po' hai
margini, anche se presenti, e per aver dato vita a una storia entusiasmante che
prende già dalla prima pagina, e da quei ricordi che rappresentano l’inizio
della fine… o forse no?
A presto
Nessun commento:
Posta un commento