04 giugno 2024

RECENSIONE: - "Stupenda Creatura Idiota" - di Flavio Torba

 



Stupenda creatura idiota
di Flavio Torba

Fantascienza - Romanzo

Editore: Delos Digital
Collana Odissea Fantascienza

Nella città-stato di Palmariva, la tecnologia della "trasfigurazione" consente a chiunque di
modificare esteriormente il proprio corpo. Attecchiscono mode sempre più bizzarre e
grottesche: poliziotti che prendono in prestito il viso dai detective del cinema, dive con metà
faccia in putrefazione, gang di vandali-serpenti.
In questo mondo sopravvive Alex, un trasfiguratore che si tiene a galla con qualche lavoretto ai limiti della legalità.
L'incontro con Heidi, una schiava sessuale che è tutto meno che umana, gli apre la strada
verso il tanto sognato salto di qualità, ma l'omicidio di una ex collega e la scomparsa del
proprio mentore lo metteranno a confronto con l'ipocrisia e la vanità di un intero sistema
sociale in decadenza.
Bellissima eppure così strana. Il suo crudo mistero trascina il lettore nel business della
bellezza al servizio del crimine Franci Conforti







Un domani nemmeno troppo futuristico né tantomeno impossibile da immaginare, scenario la città di Palmariva.

L’evoluzione della chirurgia estetica ha fatto sì che gli standard e i canoni di bellezza classica non esistano più, hanno lasciato il posto a modelli emancipati: figuri tutti uguali oppure lineamenti che copiano alla perfezione divi dello spettacolo del passato o, ancora, libera e completa trasgressione, il buon gusto che lascia campo libero al disgusto.

Alex è un trasfiguratore, era il più bravo, degno erede di Nestore, il guru per eccellenza della trasfigurazione. A causa di un errore è piombato nell’abisso più oscuro e per sopravvivere si presta ad interventi che sono uno schiaffo alla professionalità.

Quando si imbatte in Heidi, bellissimo involucro evidentemente creato per essere una schiava sessuale, bomba sexy dalla cronologia degli interventi assurda e disumana, Alex capisce che qualcosa non va.
Si è raggiunto il limite, addirittura lo si è superato, ogni barriera nel nome della morale e dell’etica è stata infranta, la deontologia annientata.
Soltanto Nestore può essere arrivato a tanto ed Alex, depositario delle memorie del suo mentore, è consapevole di essere il solo in grado di portare alla luce la verità e, forse, l’unico capace di riscrivere le regole della trasfigurazione.

I romanzi distopici colpiscono e lasciano il sogno perché in essi ritroviamo le paure che abbiamo nel domani, l’incertezza del futuro e l’aleatorietà del destino dell’umanità.
Il limite fra fantasia e realtà è sottile, vivo è il rischio che l’uomo possa regredire, lasciando spazio a modelli senza personalità, una società di inetti e di incapaci, fragili pedine nelle mani di pochi furbi che muoveranno le fila del mondo o di ciò che ne resterà.
Altra paura che emerge da questa lettura è la ricerca della perfezione a tutti i costi che trascende, la creazione di orrendi bambolotti plastificati, l’alienazione totale, nessuna pietà, nessun rispetto, zero sentimenti.
Una visione terribile, un futuro drammatico per i pochi che sapranno restare umani.



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