Ogni serratura ha la sua chiave, anche se si tratta di un cuore umano. Quando un personaggio decide di raccontare la sua storia, all’autore non resta che ascoltarlo. Nasce così ‘La serratura del cuore’, un tornado di emozioni che il protagonista aveva rinchiuso dentro di sé, fin dal primo volume della dilogia di Alessia Servidei, ‘L’alba del cuore’. Questa non è la storia di Isa, ma di Aaron che, senza preavviso, sentì il suo cuore amare e lacerarsi davanti ad un muro invalicabile. I suoi occhi, colmi di speranza, videro l’amore, e si chiusero affranti dove in realtà non c’era. Vedremo un punto di vista diverso, una giostra infinita dalla quale faticherà ascendere e che gli farà capire che non si può semplicemente mettere un lucchetto al cuore per sfuggire alla sofferenza. Chi sarà alla fine la musa dei suoi sentimenti più profondi?
«Avevo davanti agli occhi la chiave giusta per me, eri tu e non me ne ero accorto. Ho rischiato di perderti, ma ora sei mia.»
Aaron
«Avevo davanti agli occhi la chiave giusta per me, eri tu e non me ne ero accorto. Ho rischiato di perderti, ma ora sei mia.»
Aaron
Quello di cui vi parlerò oggi è il prosieguo del romance "L'alba del cuore", intitolato “La serratura del cuore”, scritto da Alessia Servidei.
In questo secondo volume, a narrare le vicende in prima persona è un ragazzo dolcissimo che ho amato sin dalle prime pagine: Aaron. Il quale ci mostra tutto ciò che accade, attraverso i suoi occhi, dall’inizio alla fine. Ci mostra le vicende che si sono susseguite nella sua vita, in parallelo a quello che succede a Isa nel primo volume, percorrendo in pratica gli stessi anni.
Aaron è, a parer mio, un ragazzo meraviglioso, dal carattere sensibile e dal cuore romantico. Ho apprezzato tantissimo il suo personaggio e, anche se non ne sono sicura, credo sia una persona che esiste davvero e questo dà un briciolo di speranza, in un modo fatto di uomini e di donne egoisti e opportunisti.
Il romanzo comincia dall’infanzia del protagonista, da quando ha circa otto anni e frequenta la terza elementare.
Proprio in quel periodo, il piccolo Aaron si ritrova a soccorrere Isa, vittima dell’atroce vortice del bullismo. La piccola anima della bambina, infatti, giace inerme sotto il peso di una famiglia disfunzionale e una realtà scolastica che aggiunge altro dolore a quello che il suo cuoricino è già costretto a sopportare.
Devo dire che i primi capitoli, in cui viene descritta la loro infanzia, è un susseguirsi di emozioni e tenerezza. Ho amato immergermi tra quelle pagine e non vi nascondo di essermi addirittura commossa in più occasioni.
Il libro, come dicevo pocanzi, mostra al lettore tutte le fasi della vita di Aaron, soffermandosi perlopiù sulle sue relazioni sentimentali.
Lui, in realtà, è sempre stato innamorato di Isa, ma ben presto le loro strade si dividono definitivamente. Così, dopo diversi anni, divenuto ormai un uomo, riesce finalmente a trovare una stabilità sentimentale, dopo diverse delusioni e terribili sofferenze.
Aaron e la sua compagna sono felici, lui è felice, e oserei dire FINALMENTE! È un uomo estremamente buono e paziente, ho sofferto con lui tutte le volte che stava male, ma proprio a tal riguardo sono costretta a esprimermi anche sul personaggio di Isa, la quale ricompare nella vita di lui in più occasioni.
Mi dispiace molto dirlo, ma l’ho trovata meschina e cattiva. Se nel primo volume avevo cercato di empatizzare con lei e di calarmi nei suoi panni, anche in presenza di situazioni che non condivido affatto, in questo secondo volume, purtroppo, sono costretta a ricredermi sulla sua persona.
Non posso fare spoiler, ma nella seconda metà del romanzo, le sue azioni sono state, per me, uno stiletto al cuore. Non è assolutamente vero che il fine giustifica i mezzi. La cattiveria resta cattiveria in tutte le circostanze. È stata una vera delusione, ho provato rabbia e disgusto, ma la reazione di Aaron, anche in questa circostanza, ha dimostrato la nobiltà del suo animo puro. E per tale ragione l’ho amato ancora di più.
Non posso non fare i miei complimenti all’autrice, il romanzo è coinvolgente, i personaggi descritti alla perfezione. Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo stralcio di vita vissuta che suscita emozioni e lacrime. Tuttavia, per la seconda volta ho il dovere di fare lo stesso appunto fatto in precedenza: sebbene sia stato eseguito un editing, il testo presenta diversi problemi. Ci sono molti errori di punteggiatura; in diversi passaggi, non è stata rispettata la consecutio temporum; la forma, in generale, andrebbe un po’ rivista. Consiglio ad Alessia di non lasciare così il testo, perché la trama è davvero bella, suscita sensazioni forti e ha un potenziale notevole, non comune a tutti.
Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti gli amanti del genere: posso assicurarvi che è profondo, forse più del primo, ricco di argomentazioni importanti e a dir poco appassionante. Vi garantisco che berrete le pagine, senza mai stancarvi.
Alla prossima!
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