21 giugno 2024

Recensione: - LA CASA DEI DODICI FIORI- di PRISKA NICOLY

 




TITOLO: LA CASA DEI DODICI FIORI

AUTRICE: PRISKA NICOLY

CASA EDITRICE: WORDS EDIZIONI

GENERE: HISTORICAL ROMANCE

FORMATO: EBOOK (IN PRE ORDER A 2,99 €)


Inghilterra, 1790
Sydonie Archester, primogenita di una delle più antiche stirpi del Wiltshire, non ha mai disobbedito ai genitori. 
Quando viene promessa in sposa ad Adrian Guthrie, erede di una ricca famiglia in ascesa, non le resta che fare ancora una volta ciò che le viene ordinato: partire per trascorrere un mese con lui nelle Cotswolds, per abituarsi all’altro in vista delle nozze. 
Non importa che Guthrie abbia la fama di burbero ubriacone o che il maniero in cui dovrà passare quelle quattro settimane sia la casa in cui Sydonie ha perso il fratellino a causa di un incidente che ancora le dà il tormento.
Adrian Guthrie porta con sé il terrore di una guerra combattuta anni prima e i rimpianti di un amore che lo ha consumato.
 Quando il padre morente gli fa promettere di sposare la primogenita degli Archester, sa di non poter fuggire dal proprio dovere. 
Ma l’isolamento che gli viene imposto al Meridian Manor, con la sua antica storia di sangue che serpeggia lungo i corridoi labirintici, riserverà a lui e a Sydonie molto più di quanto si aspettano.


Ormai è assodato che Priska sia una delle mie autrici preferite e diventa inevitabile, per la sottoscritta, farsi coinvolgere a 360° nella lettura.

Lei non lascia nulla al caso, semina tanti piccoli pezzi durante l’avventura in cui ti trascina, tasselli di un puzzle che metti insieme quando arrivi all’epilogo di un romanzo che, anche questa volta, mi ha conquistata.

E sarà stata Sydonie, la sua arte, quel voler a tutti i costi scappare dalla tempesta che la travolge a ogni tuono che squarcia il cielo.

Sarà Guthrie, con quegli incubi in cui viene catapultato, non importa se con gli occhi aperti o chiusi lui le vive, e te li fa vivere.

La senti l’acqua che lambisce la pelle, lo senti l’urlo che spezza il gioco di due ragazzini.

Tutto perfetto, come Meridian Manor, la sua architettura studiata nei minimi particolari.

 Dodici fiori che convergono in uno.

Dodici gioielli che riportano i colori di quelle corolle che si protendono verso la magnolia.

Una convivenza forzata, che si trasforma in ancora per entrambi, per non affondare lì dove il buio diventa pece, quando sopraggiunge il tuono.

Ma la luce di un sentimento nato come imposizione, rende tutto luminoso, come il bagliore accecate delle pietre su un soffitto in cui viene impressa una Meridiana.

Non scandisce il tempo, lo ha fermato a quando il mondo è crollato per la protagonista…

Sorprendente Priska nella descrizione dei luoghi, degli abiti, delle abitudini che diventano costrizioni a quell’epoca e in mezzo a tutto la voglia smisurata di libertà di entrambi i ragazzi.

Una scrittura coinvolgente che ti porta nei pensieri dei protagonisti, nei ragionamenti che fanno, nella loro rabbia in quel terrore che soffoca.

Un romanzo di crescita per Sydonie e Guthrie e tu la vivi questa evoluzione riflessa in un viso che si ammorbidisce, in uno sguardo che da austero diventa dolce.

L’autrice ha usato gli stessi pennelli della sua protagonista.

 È partita dal buio e ogni tocco si è tradotto in colore, in un particolare che alla fine ha reso l’opera perfetta.

Poche sono le scrittrici che posseggono il dono di trascinarti nel proprio testo, altrettanto poche sono menzionabili quando si tratta di storici, non tutte coinvolgono al punto da farti trattenere il fiato, mentre ricerchi la verità fra le pagine di un libro che, per l’ennesima volta, conferma Priska come bravissima.

La seguo dall’inizio è cambiata nel tempo, andando a migliorare qualcosa di già eccezionale.

Ogni qual volta chiudo un suo libro il pensiero è: quando pubblicherà l’atro.

E anche per questo le cinque piume sono solo un simbolo, perché ne vale davvero tante tante di più.

A presto  










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