24 giugno 2024

Recensione: - Dust - di Daniela Ruggero

 




Titolo: Dust 

GRAY SERIE Vol. 1

Autore: Daniela Ruggero

Editore: Self Publishing

Genere: Dark Romance

Autoconclusivo 


Allyson è una donna delusa dalla vita, rinnegata dai genitori e cresciuta con una zia incapace di qualsiasi atto d’amore. 

In una notte come tante altre, ai margini della Detroit dimenticata, Allyson incontra l’uomo che le cambierà per sempre la vita. 

Ryan, occhi di ghiaccio e anima spezzata, si trasformerà nella sua ossessione.
Una storia d’amore che travolge, consuma e brucia.

Una passione letale che diventa dipendenza e possesso.


In un’altalena di emozioni, Allyson e Ryan, vivranno un sentimento che saprà condurre le loro anime alla deriva.

Ci sono vari generi di Dark dal più soft al più cruento, ma l’essenza del dark è solo una.

Un personaggio che vive nell’inferno non può arrivare al paradiso come se nulla fosse.

Daniela ha mantenuto questo filone, incarnando l’essenza del dark.

Ryan è bello come un angelo, ma la sua anima appartiene alle tenebre.

Un essere rotto da quel passato che non ha scelto di vivere.

Allyson, di contro, è una donna rinnegata dalla sua stessa famiglia, concepita come un essere del peccato

Ryan e Allyson e il loro incontro, chissà forse voluto dal destino, un amore che si trasforma in ossessione, in paura di viverla o meno questa storia.

Non amo molto il dark puro, forse perché ti mette davanti alla cruda realtà che non è rose e fiori.

Nei ghetti nei bassifondi della società, si lotta con le unghie e con i denti per tenersi caro un pezzo di umanità, che viene soffocata dalla tenebre, da quel male intrinseco in ognuno di noi e che viene inevitabilmente a galla quando la vita ti mette davanti a qualcosa di più grande.

Ryan si è costruito il suo inferno personale, lui è così e anche l’amore di Allyson, per quanto doni momenti di lucidità e tenerezza, viene oscurato da quel passato che inevitabilmente infesta gli incubi del giovane.

Daniela è stata bravissima a dipingere quella natura buia, quella sottomissione di una donna che trova in un demone l’unico appiglio per non soccombere a una monotona vita senza stimoli.

Quel dolore tu lo senti addosso, quella lotta alla sopravvivenza ti scorre nelle vene, a ogni parola, a ogni gesto che ti porta a pensare che non è tutto oro quello che luce.

Un libro che non ha risparmiato la violenza, la crudeltà di quei soggetti che lottano per sopravvivere o per far sopravvivere la famiglia.

Non amo i dark puri – lo ripeto- ma questo è stato un colpo al cuore.

E paradossalmente è stato proprio Ryan a catturare l’attenzione, quel suo rifiutarsi nel momento in cui comprende che una seconda donna può distruggerlo, quella fragilità che si perde in una bottiglia bevuta fino all’ultimo goccio, quando si vuole annebbiare la mente.

Perché alla fine siamo uomini e donne, e non tutto fila sempre liscio come elle più belle favole.

L’oscurità fa parte di ognuna di noi, e questo romanzo è solo la prova che non è detto che vinca la luce, e che molte volte è un demone quello a conquistare la mente e il cuore di una donna e a salvarla, quando nemmeno lei vorrebbe.

Complimenti Daniela, per aver ben saputo descrivere quella vita che forse è più veritiera della classica storia d’amore a cui siamo abituati.

A presto



 



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