09 luglio 2022

Recensione: - Petali di rosa nel vento – di Ottavia Miriam Palombo

 




Titolo: Petali di rosa nel vento

Autore: Ottavia Miriam Palombo

Genere: Romanzo rosa – Sport Romance

Editore: Scrittura a tutto tondo

Data di pubblicazione: 04/04/2022

Autoconclusivo: si

Lunghezza: 253 pagine

Formato: Ebook € 4.99 – Cartaceo 12.50




Michelle Bonatti è una giovane, talentuosa fantina di successo. Una sera, sull’incantevole lago di Como, complice un calice di vino, incontra gli occhi di Arturo: un affascinante sconosciuto con cui scoppia quasi subito un grande amore. Ma poi, una cocente delusione distrugge tutto.

Grazie alla sua forza interiore, Michelle decide di ripartire da zero. Si stabilisce a Londra, lavora come fantina e come insegnante di equitazione, si costruisce una nuova vita accanto a un nuovo fidanzato, Paul, e ritrova il sorriso. Ma quando le viene proposto di partecipare a un torneo ippico di grande importanza, uno sgradevole imprevisto mette di nuovo tutto in discussione.

Incredula, Michelle si ritrova a fare i conti con il suo passato e a scoprire verità che le erano state tenute nascoste. Può darsi che il destino abbia in serbo per lei un clamoroso ritorno di fiamma…




Ciao a tutte care amiche lettrici, eccoci con una nuova recensione che vede come protagonista il romanzo di una nuova autrice, Ottavia Miriam Palombo, con il suo romanzo Petali di rosa nel vento. La vicenda si svolge in tre parti che ripercorrono la vita della giovane Michelle, una fantina di successo. Sullo sfondo del lago di Como, attraverso il cristallo di un bicchiere i suoi occhi si scontrano con un altrettanto giovane Arturo, anche lui promessa dell’equitazione. La loro è una scintilla che viene alimentata dal fuoco della gioventù, una storia destinata a durare…. Ma, si sa, le principesse delle favole hanno sempre qualcuno che vuole distruggere la loro felicità e tante volte è un viso familiare a determinare la fine di un sogno… Michelle, distrutta e delusa, decide di partire da zero. Si trasferisce a Londra, li conosce un nuovo ragazzo che, all’apparenza, pare colmare il vuoto lasciato dal suo Arturo. La vita trascorre tranquilla, fra lezioni di equitazione a bambini e la sua carriera di fantina, ma il passato ritorna, prepotente e con rivelazioni che cambiano tutte le sfaccettature di quei ricordi che ancora la tormentano… Sarà disposta a lasciarsi quel pesante bagaglio alle spalle? Sarà capace di perdonare e darsi una seconda possibilità?


Bene, parto dal presupposto, soprattutto con le nuove autrici, che le critiche debbano essere viste come qualcosa di costruttivo, non una demolizione a un libro o a una persona. Il romanzo poteva davvero dare tanto, ma sono sincera la presenza di molti refusi, ripetizioni, e un linguaggio molte volte obsoleto per il tipo di storia, mi hanno portato più a concentrarmi su questo che sulla storia in se. La narrazione è in pov singolo, solo dal punto di vista di Michelle, la cui confusione sui suoi sentimenti e il modo di fare non me l'ha fatta apprezzare molto. In alcuni frangenti sinceramente mi è sembrata più una bambina capricciosa che una donna ferita. Anche gli sprazzi di quel passato che l’hanno segnata, sono solo un accenno a ciò che realmente accaduto. I dialoghi poi, soprattutto nella prima parte, non mi sono sembrati nemmeno quelli di ventenni. Non sono riuscita ad entrare in sintonia con la protagonista. Amo i cavalli che hanno fatto parte, del mio mondo per molti anni e nonostante il romanzo parla già nella trama di cavalli e fantini ne ho visto solo un accenno. Non una gara che mi ha fatto emozionare o un salto ad ostacoli o al trotto o al galoppo. Nulla, solo accenni e questo ha fatto perdere ancora più punti perché se un romanzo è incentrato su due fantini che condividono in qualche modo l’amore per questo sport qualcosa di più coinvolgente me lo sarei aspettato. Ho apprezzato il viaggio in Scozia, ma anche lì le ripetizioni sono state tante. Il finale l’ho visto quasi affrettato come se l’autrice avesse premura di finire. Mi dispiace, non voglio che l’autrice prenda male la mia recensione, il talento c’è, le idee anche, ma un buon libro è fatto di un editing che elimini il superfluo e se quel troppo fosse stato rimosso questo sarebbe un libro da 5 piume a cui ahimè ne devo dare solo 3 con la speranza che l'autrice capisca che il mio non è un demolire ma piuttosto spingere a dare il meglio. Questo è solo il suo primo libro, con tenacia e affinando la tecnica sono sicura che il secondo sarà stupendo.

A presto

                       

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