Oggi chiacchieriamo con l'autrice Antonella B. che abbiamo avuto il piacere di conoscere leggendo e recensendo il suo romanzo "In un attimo: storia di Viola"
Ciao Antonella Raccontaci un po' di te
Mi chiamo Antonella, sono un’insegnante di scuola primaria, e vivo e lavoro a Dorgali, un piccolo paese sulla costa orientale della Sardegna. Ho un marito e quattro figli che vanno dai diciotto ai sette anni. Oltre che leggere e scrivere amo tanto viaggiare, e frequento da tre anni una scuola civica di musica perché mi piace cantare.
Cosa è per te la scrittura?
La scrittura per me è un momento di evasione, ha lo stesso effetto che ha su di me la lettura, mi rilassa e mi fa sognare.
Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?
In genere scrivo la sera, spesso la notte, nel silenzio della casa addormentata.
Come nascono i tuoi romanzi?
L’idea principale nasce da una situazione che ho vissuto, o che vorrei vivere, come nel caso di “London girl”, cioè avere successo come autrice, oppure da un fatto di cronaca, come “In un attimo” che narra la storia di un bimbo abbandonato, o nell’ultimo romanzo in fase di revisione, da un luogo magico per me, come la città di Istanbul e le meraviglie della Turchia.
A chi ti ispiri?
In generale alla gente comune. Sono curiosa di natura, mi piace ascoltare le persone, e penso che ognuno abbia una storia da raccontare.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Sono tanti, troppi per elencarli!
I generi preferiti?
Diciamo che spazio, amo i thriller, anche quelli psicologici, mi piacciono i romance ma devono essere strutturati altrimenti mi annoiano.
Hai mai pensato di cimentarti in altri generi?
Ci ho pensato, ma prima devo capire bene quale sia il mio di genere!
Come mai hai scelto di raccontare la storia di Viola?
Perché mi aveva particolarmente colpito un fatto di cronaca che raccontava una storia di questo genere, e che purtroppo non era finita bene, e avevo deciso che ne avrei raccontata una nella quale la piccola vittima avesse avuto la sua rivincita. Per scrivere questo libro sono stata tante volte ospite del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Nuoro (erano tempo lontani dal Covid)e lì ho incontrato delle persone meravigliose, ho intervistato tante mamme, infermiere e medici, e ho visto anche dei bimbi ricoverati in attesa di adozione.
Quale è il tuo personaggio preferito?
Quello di cui devo ancora scrivere
E quello più odiato?
Non odio nessuno dei miei personaggi perché nessuno è veramente cattivo, come non lo è nella vita reale, siamo tutti la combinazione del nostro vissuto, pieni di luci e di ombre, con tante sfaccettature.
Quale romanzo consiglieresti non tuo?
Ho amato tanto “La casa degli spiriti“ di Isabel Allende
Quale tuo libro consiglieresti come prima lettura e perché?
Forse proprio “In un attimo“ perché è una storia di cui non ti liberi facilmente
Tuoi prossimi progetti?
Il titolo provvisorio è “Ma l’amore è un’altra cosa”
Il tuo colore preferito?
Rosso
Il tuo piatto preferito?
Pescatrice alla catalana
Intervista a cura della nostra
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