Può una vacanza in nome dei bei tempi del viaggio di nozze cambiare l’esistenza di una intera famiglia? Pare proprio di sì. Quello che era l’intento del silenzioso e schivo quanto innamorato Damiano di ritrovare con la moglie Vanessa “un’intimità che la loro vita quotidiana aveva messo in secondo piano”, si trasforma in un’arma a doppio taglio perché Vanessa, solare, loquace e fatta di quiete apparente, grazie a quella vacanza rinasce, ma non nel modo in cui si sarebbe aspettato Damiano… Vanessa, che dal matrimonio in poi si era messa di lato per la famiglia, si riscopre “come un fiore di cera” la cui pianta in un vaso sembra soffocare, ma in natura cresce rigogliosa mostrando la bellezza dei suoi fiori di porcellana. Purtroppo la bellezza esteriore non è tutto e ne fa le spese tutta la famiglia Vinci: Damiano e Vanessa si scoprono estranei l’uno all’altra, ma sebbene lui voglia tentare in tutti i modi di ricongiungere la sua famiglia, Vanessa, riscopertasi bella e sensuale, sembra essere egoisticamente concentrata solo su di se stessa a costo di tutto e di tutti, anche delle proprie figlie Diletta e Chloe…
Un romanzo crudo che porta a riflettere sul rapporto di coppia, su tutto ciò che spesso viene dato per scontato e non lo è: forse Damiano si è troppo adagiato sul considerare il proprio matrimonio talmente solido da essere “sicuro”? Di contro Vanessa si è troppo concentrata su se stessa per non rendersi conto di quanto dolore stesse causando al marito? La risposta è difficile da trovare, oppure sta semplicemente nella cosa più ovvia: la fine di un sentimento e con “sentimento” non voglio parlare esclusivamente di “amore”, ma soprattutto di “rispetto” …
È un romanzo amaro, fatto di tanto, tantissimo, dolore che tocca tutti i personaggi indistintamente, ognuno secondo il proprio coinvolgimento e secondo la propria indole.
Molto ben scritto.
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