25 maggio 2023

RECENSIONE: - "L'identità della luce" - di Pietro Dell'Oglio

 




L’IDENTITÀ DELLA LUCE

di PIETRO DELL’OGLIO


Collana: URSULA KEMP

Genere: DARK FANTASY - PSICOLOGICO

Pagine  240

Cartaceo: 17,00 €

Editore: Dark Abyss Edizioni

Data Uscita: 20 MARZO 2023



Ipsum Dolor gode di una vita perfetta: ha un marito rispettato che la protegge

e lei si sente al sicuro tra le alte mura della città di Mnemonia. Tutto questo finché non

entra in contatto con un’entità luminosa che le dona la capacità di vedere davvero la

realtà: le case sono ammassi di macerie, le strade pavimentate da denti ingialliti e le

persone sono deformi. Con l’intenzione di scoprire che cos’è reale e cosa no, Ipsum

comincia a indagare in una spirale di vertiginosa follia, seguendo una luce fioca per

salvarsi dal buio che vorrebbe inghiottirla.




Avete presente la serie animata educativa degli anni 80/90 siamo fatti così, dove ogni microrganismo del corpo umano aveva un identità propria: un neurone rappresentato da un anziano maestro barbuto coordinava tutte le operazioni, i linfociti viaggiavano su delle tecnologiche capsule volanti e i virus erano strani tizi dai brutti ceffi? Bene, se non ve lo ricordate prendete per buona l'approssimativa descrizione appena fatta, al posto del corpo umano metteteci qualcosa di più contorto, come la psiche per esempio, e invece delle simpatiche rappresentazioni dei microrganismi che lo compongono, metteteci gli angoli più bui dell’animo umano. Ecco fatto, vi presento L’identità della luce, un singolare fantasy psicologico dalle note splatter e il sapore noir che non si limita a raccontare una storia, anzi forse è meglio dire: che non vuole raccontare “una” storia, ma pretende di raccontare la “tua” storia! Siamo fatti così (serie tv a parte) tutti allo stesso modo, abbiamo caratteri somatici diversi, nomi diversi, peculiarità ed esperienze diverse, ma le basi sono le stesse per tutto il genere umano. Stesse radici. Profonde e insondabili come l’universo stesso, come l’infinito/eterno dal quale proveniamo e al quale, più o meno coscientemente, aspiriamo. Radici impossibili da scoprire nella loro interezza, quindi, ma attraenti e misteriose. Da sempre l’essere umano si lancia in viaggi all’interno di sé stesso con lo scopo di scoprire i segreti della propria esistenza e quando riesce nel suo intento lo fa a discapito di grande sofferenza interiore, quella che nasce dallo sforzo necessario ad affrontare il terrore che aleggia negli angoli più bui dell’animo umano. L’identità della luce racconta la storia del lettore che vi s’immerge, perché è il resoconto di un coraggioso viaggio nelle profondità delle radici umane.

Nella serie animata Siamo fatti così i linfociti (che difendono l’organismo) viaggiavano su delle capsule volanti altamente tecnologiche, con mille funzioni che solo i linfociti stessi potevano usare. Ecco com’è fatta la penna degli autori che non hanno paura di viaggiare nella propria oscurità alla ricerca della luce imprigionata in essa, è una capsula volante piena di funzioni che solo loro sanno usare. L’autore di L’identità della luce direi proprio che… no, non lo dico, leggete quest’opera, poi sarete voi a dirlo.




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