Capitolo conclusivo della serie “Il mio nome”
A fare da protagonista Demiyen, ex boss della mafia
russa.
Lui che non ha mai conosciuto l’amore, anche quando
era l’età a chiamarlo, anche quando a cercarlo era un bambino che ha dovuto
combattere con tutto sé stesso per sopravvivere in un orfanotrofio, dove a
comandare era il più forte. Lui è quella nobiltà d’animo, che tende a
nascondere, capace di prendersi un pallottola per un amico da difendere. Dem,
con i suoi occhi freddi come il ghiaccio eterno della siberia, con quella strafottenza,
con i suoi tatuaggi che marchiano la pelle a memoria di ciò che è stato. Da
evitare, si potrebbe pensare, ma non per Layla che vede oltre la corazza che
lui sapientemente si è costruito addosso.
Una vendetta da compiere, una squadra quella dell’ODIS,
con cui convivere, una libertà apparente che alla fine li rende prigionieri di
un sentimento difficile da esprimere per uno come Dem, trasparente per Layla,
così chiara in quelle emozioni che le attraversano gli occhi. Cara è maestra
dello spicy, ed è vero, nelle scene da lei scritte non si scende mai nella
volgarità. La passione, l’amore fra due persone così diverse, l’avverti sulla
pelle. Il sentimento che li lega si sente in ogni pagina, in ogni parola anche
se mascherata dall’indifferenza. Dem l’ho amato, freddo all’apparenza, ma con
un mondo nell’anima, di quelle che si portano cicatrici che nemmeno il tempo può
cancellare, con un cognome, il suo, ingombrante che lo rende facile bersaglio
di chi cerca il potere in cambio della vita di innocenti. La sua personalità è
arrivata diritta dove doveva, così come la guerra che ha combattuto Layla
contro sé stessa, contro quel cuore che batte a ogni sguardo, a ogni gesto, a
ogni parola che suona d’offesa ma nasconde solo la paura che ha un uomo di
amare. Un testo
pulito, lineare, in POV, che non è solo dei protagonisti, ma anche degli altri
membri della squadra che nonostante gli orrori, nonostante l’ironia, sono ormai
una famiglia. Cara l’ho letta in passato e la cosa che mi colpisce, di questa
autrice, è la flessibilità nel passare da un genere all’altro, padrona di linguaggi
che si adattano ai diversi romanzi che ha scritto. Le cinque stelle sono meritatissime
per una storia che tratta temi delicati, realtà difficili da comprendere, ma
facilmente immaginabili per come sono state descritte dall’autrice.
A presto
Ragazze, è stupenda, non ho parole per ringraziarvi ♥♥♥
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