Ho trovato stravagante al limite della genialità la scelta di retrodatare (rispetto al tempo reale) alcuni avvenimenti di portata mondiale. Non so se l’autrice lo abbia fatto perché “Equilibrium” ha visto la luce negli anni precedenti a quelli raccontati nell’opera e abbia deciso di lasciare tutto così, magari per sentimentalismo (non ci sarebbe niente di male, anzi!), ma so che questo particolare mi ha tenuto attaccato alle pagine per la voglia di comprenderne il significato e devo dire che… no, non lo dico, andate a scoprirlo da soli!
La cosa che più mi eccita quando ci sono di mezzo i superpoteri, è la crescita dell’eroe, la considero il momento culmine, più entusiasmante della stessa battaglia finale, mi aspetto quindi che venga raccontato in modo centellinato e pieno di suspense, piuttosto che esposto in ordine cronologico, come purtroppo avviene per Gloria.
Avrei voluto leggere, in modo particolareggiato, una giornata del passato di Curt mentre vive la sua passione per le armi, si fa una scazzottata, magari proprio il giorno in cui conosce helen. Allo stesso modo mi sarebbe piaciuto leggere un episodio di bullismo subito da Glen e magari con un salto temporale arrivare alla sua prima vittoria sul ring.
Avrei voluto leggere della fuga di Selen, come si è svolta nei particolari, magari un episodio in orfanotrofio, mi avrebbe fatto conoscere il suo passato in modo approfondito, ma soprattutto intimo. È così che i personaggi guadagnano spessore, non basta dire quello che è successo, è necessario mostrarlo nei minimi particolari. “Show don’t tell” è vangelo!
Il pregio di Equilibrium è senza dubbio nelle descrizioni dei combattimenti, sono vividi, cruenti. Tengono il lettore sulle spine fino all’ultimo. L’autrice dimostra un ottimo stile, riesce a dare vita alle immagini che descrive ed è un piacere lasciarsi trasportare. Complice anche una capacità visionaria di cui chiaramente l’autrice gode e che da i suoi frutti in primis nell’originalità del soggetto, poi nei molti combattimenti. Sono stati quest’ultimi a pagare il pegno che personalmente pretendo da un fantasy/horror (e derivati) quello di portare la mia mente a farsi un giro nella leggerezza di un universo parallelo e, soprattutto, catartico. Per questo ringrazio!
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