Titolo: Le streghe di Iris
Autore: Francesco Agostini
Editore: Genesis Publishing
Genere: Urban Fantasy, Avventuroso
Autoconclusivo: sì
Data pubblicazione: 29.04. 2017
Lunghezza: 280 pagine
Strega: Creatura femminile che la superstizione immagina fornita di poteri soprannaturali- così cita il dizionario, così è intesa quella donna che la credenza popolare vuole legata, chissà perché, per la maggior parte delle volte al male. Devo essere sincera, quando ho visto che il romanzo era stato scritto da un autore la cosa mi ha incuriosito e anche tanto. Non è semplice per un uomo descrivere i sentimenti e le emozioni che sono proprie dell'universo femminile e devo dire che, Francesco Agostini, c'è riuscito, pian piano ti ha trascinato in un modo dove incantesimi e oggetti magici macchiano le pagine rendendo l'avventura di una giovane strega quella che un po’ vorrebbe vivere ognuna di noi. Affascinante il modo in cui ha strutturato l'intero romanzo, streghe che si distinguono dalle loro sorelle per i colori che sono una parte integrante della loro anima, il cui potere viene in parte trasferito a quelle pietre che lo conservano. È cosi che ho conosciuto Sera, priva di memoria, ma la vera natura si sveglia e volente o nolente la linfa magica che scorre nelle vene di chi nasce strega chiama sempre. Interessante come l'autore abbia risaltato la volontà di queste donne di riscattarsi a una setta, quella di Adamo, che tuttavia è solo un modo per mascherare la volontà di affermarsi come uguali al sesso opposto, in quella lotta per la parità dei diritti che ancora oggi che si trascina da tempi immemori. Ed è strano come sia stato uno scrittore a mettere in evidenza quel desiderio che accomuna le donne che non risultano oggetti, ma esseri di egual forza, o alle volte anche superiore, al maschio. Un viaggio dove l'amore ha comunque fatto da sfondo e anche qui la grande lezione, quella più importate e cioè quel libero arbitrio di cui tutti abbiamo il dono e che non va infranto, perché volente o nolente le conseguenze ci sono sempre. Insomma un bel viaggio quello descritto come una sorta di diario, fantasioso per le scelte magiche fatte, e sinceramente mai lette in altri romanzi, per quel viaggiare nel tempo, dove si intreccia il passato al presente fino a quel futuro, non scontato in un epilogo dove rimani basita quando il “cattivo” rimane senza maschera. Lusinghiero verso noi donne che, andiamo, parliamoci chiaramente, siamo un po’ il motore del mondo.
A presto
Nessun commento:
Posta un commento