08 giugno 2022

RECENSIONE: - "La libreria delle storie rimaste" - di Manuela Chiarottino

 




Titolo: La libreria delle storie rimaste

Autrice: Manuela Chiarottino

Editore: More Stories

Data pubblicazione: 28 Marzo 2022

Lunghezza: 201 pagine


Da Londra a Bibery, un paesino di poche anime immerso nelle campagne inglesi.

Amabel non avrebbe mai pensato di finire proprio lì, a lavorare in una vecchia libreria… con tanto che i libri a lei proprio non piacciono, o meglio… le fanno molta paura. Ma Emily, la proprietaria della “Libreria delle storie rimaste”, è una cara vecchietta, dopotutto, che passa il tempo a sfornare biscotti e coccolare la sua banda di gatti. E Amabel non ha alternative, se non quella di adeguarsi alle bizzarrie dell'anziana libraia e dei suoi concittadini; tra cui l’affascinante Albert, il veterinario dagli occhi blu che sembra tanto determinato a vincere le ritrosie di Amabel e farle smettere una volta per tutte di portare vestiti costosi e tacchi alti.

Tra Amabel e Albert sono scintille dal primo incontro, ma sarà proprio lui, vedovo con due figli, a insegnarle a sorridere delle piccole cose e farle accantonare le abitudini un po’ snob della vecchia Londra.

Ma Amabel può davvero vivere a Bibery? Immersa nei libri e in un posto che pare sempre sull’orlo della bancarotta? Senza contare quelle strane cose che sembrano succedere di notte nella libreria e che le fanno intendere ci sia più di un mistero da svelare…

In un caleidoscopio di personaggi divertenti e stravaganti, tra biscotti pronti a cambiare sapore a seconda di chi li mangia, torte, libri, gatti e sorrisi prende vita una storia che profuma di amore e magia.

Ciao a tutte mie care lettrici, vi parlo oggi di un libro che è magia allo stato puro. 

Da premettere conoscevo già l’autrice, avendo letto il suo romanzo storico “Matrimonio a Scadenza”, e già all’epoca ero rimasta affascinata dal suo modo di scrivere, qui siamo su un altro livello. Questa è la storia che un po’ tutte noi, amanti dei libri, sogniamo di vivere. La storia di una ragazza che lascia la sua vita caotica di Londra, per causa di forza maggiore, per trasferirsi in un paesino di poche anime Bibery. Lì, dove il tempo sembra essersi fermato si ritrova a lavorare nella Libreria delle storie perdute, in compagnia di una allegra signora (titolare della libreria stessa) che sforna dolcetti che assumono gusti diversi a seconda di chi le mangia e di tre gatti, che portano il nome di poeti e scrittori, resi immortali dalle loro opere. Amabel, abituata agli stereotipi che Londra impone, si trova inizialmente come un pesce fuor d’acqua, a questo aggiungete l’antipatia per i felini e una bibliofobia (la paura dei libri), insomma una situazione non molto facile da gestire per chi è abituato ad avere tutto sotto controllo vivendo una vita quasi distaccata da ciò che la circonda. L’incontro con il bel veterinario Albert, inclina quell’equilibrio che le sofferenze passate avevano imposto alla protagonista. Fra loro è scintilla al primo incontro, lui vedovo con due figli, che regala sempre un sorriso a tutti, nonostante la vita l’abbia comunque messo di fronte a una grande prova, con due occhi simili al cielo, piano piano si fa largo nel cuore di Amabel sgretolando tutte quelle paure costruite come alte mura di un castello, dalla protagonista. Amabel, tuttavia, è disposta a lasciarsi dietro la vita di Londra, soprattutto quando la situazione alla Libreria delle storie perdute precipita, rischiando di mandare tutto in bancarotta? Lascio a voi la lettura e le risposte a queste domande. Vi consiglio di gustarvi il libro, con una buona tazza di the e dei biscotti, che probabilmente non cambieranno gusto, ma sicuramente vi trascineranno fin in fondo alle pagine di un libro, i cui capitoli vedono sempre le parole di grandi poeti e scrittori a fare da intro. Una storia che, per gli amanti dei libri, è dolcezza pura, fatta di piccoli gesti, di parole dettate dal cuore, di solidarietà, come solo nelle piccole comunità si può ancora trovare, di un amore che non è mai troppo avanti con l’età per far battere un cuore. Una storia fatta di semplicità, dove ogni singolo libro contenuto fra gli scaffali de Libreria delle storie perdute racconta di vite vissute, di amori finiti, di tomi che sono stati ospitati in altre case, sfogliati da altre persone. Una libreria dove, la luce si accende di notte ospitando chissà, qualche anima in pena per il suo amore, dove in ogni libro si può trovare un fiore rosso simbolo di un amore eterno. Mi sono emozionata molto leggendolo, senza volerlo gli occhi si sono rivestiti di quella patina lucida che non era di tristezza ma solo sinonimo di un coinvolgimento emotivo che solo un bel libro sa dare.

(…) Ho visto fiorire in te l’amore, come l’ho visto mille altre volte, in qualche sguardo di chi arriva e cercava un libro da regalare dove fosse narrato un amore felice. Ho visto occhi lucidi di chi cercava storie tristi per avere una scusa per piangere. I libri servono anche a quello, a condividere emozioni

Vi lascio con queste splendide parole, con quelle che solo un grande amante della lettura può capire a pieno. I libri sono quegli amici che ti ritrovi a fianco, se vuoi, in ogni momento della tua vita. Quelli che ti suggeriscono una risposta, ti consigliano, accompagnandoti nel mare di emozioni in cui tutti noi, nel bene o nel male, siamo costretti a navigare. Sono tristi, se tu gli chiedi di esserlo, felici quando cerchi qualcosa su cui fantasticare, ma sono sempre lì immutabili, anche se le pagine vengono ingiallite dal tempo, la loro storia continua a riempire gli occhi e i cuori di chi li legge.

Meritatissime 5 piume per l’autrice Manuela Chiarottino che ha saputo ben mettere in evidenza quanto l’amore per la lettura alle volte, sia capace di fare quei piccoli miracoli che una mente rigida si impone di non considerare.

A presto 






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