27 giugno 2022

RECENSIONE: - "La prigione di vetro" - di Domenico Vasile

 



Titolo: La prigione di vetro - Il labirinto degli inganni
Autore: Domenico Vasile
Serie: sequel di Ipsnosi - Nei meandri della mente
Data di Pubblicazione: 16 Marzo 2022
Genere: Thriller Psicologico
Casa Editrice: Blitos Edizioni
Pagine: 225

Dopo i fatti di Portland, Dan Twice e la sua compagna Dorothy sono costretti a fuggire in California per costruirsi una nuova vita. La loro quotidianità procede in maniera apparentemente tranquilla, ma nella mente di Dan si fanno avanti delle reminiscenze che imperterrite scuotono la calma della sua routine e lo catapultano in uno stato di perenne contrasto con la realtà. Passato distorto e presente contaminato si alternano per il susseguirsi degli eventi che caratterizzano questo thriller/noir psicologico. Un viaggio nella mente del protagonista, in quella dell'autore o nella tua?


La prigione di vetro- Il labirinto degli inganni” di Vasile è il sequel di “Ipnosi – Nei meandri della mente”, ma ha una sua trama che si può seguire facilmente anche se non si è letto il primo volume.

Il romanzo tratta le vicende di Dan e Dorothy, coppia affiatata che si è costruita una nuova vita a San Diego dopo aver lasciato la città natale Portland. Sembra una vita tranquilla e serena, ma attraverso salti temporali che fungono da spiegazione-intreccio tra passato e presente (debitamente segnalati dall’autore in ogni paragrafo), si avverte qualcosa di distorto: ricordi non piacevoli di Dan che oscurano il presente come una sorta di nuvola colma di temporale che si muove a inghiottire il cielo sereno. Attraverso la narrazione in prima persona di Dan, l’autore ci offre un libro ricco di mistero dalla prima all’ultima pagina; è una narrazione che fa uso di una buona descrizione: non eccessiva e funzionale a quanto raccontato.

È un thriller dalla struttura circolare: ciò che si apre all’inizio viene concluso alla fine. Vale anche per il titolo: man mano che leggevo mi sono chiesta più volte il perché di questo titolo, poiché mi sembrava di non trovare spiegazione… e anche qui, alla fine della mia lettura, la mia curiosità è stata soddisfatta: la prigione di vetro, una specie di “bolla” all’interno della quale viene costruito e intrecciato l’intero romanzo, oltre allo scioglimento degli intrecci narrativi e degli inganni mentali…

…Se pensate di aver capito qualcosa da queste parole, vi accorgerete che non è così, poiché la conclusione di questo thriller non è per nulla ovvia e vi disorienterà!









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