Una regina, algida, bellissima e dalla vita apparentemente perfetta invaderà i suoi pensieri. Le sue convinzioni si dissolveranno, perché il loro legame è quanto di più sbagliato possa esserci.
Il prezzo da pagare sarà molto alto, richiederà compromessi inimmaginabili da accettare e, proprio nel momento della resa dei conti, arriverà la consapevolezza di desideri sfuggenti e inafferrabili. Riuscirà Emanuel a liberare la sovrana del suo cuore dal castello in cui si è barricata?
Ciao a tutte care amiche lettrici,
eccomi qui, a recensire il terzo volume della serie Johns Hopkins Medical .
Premetto
che sono innamorata delle serie medical e vado a cercare, in questi
libri, se non la perfezione, quasi, perché per rimanere davvero nel
cuore devono andare sempre oltre il semplice romance. Fra le loro
pagine deve sempre aleggiare quella sorta di equilibrio fra amore per
il proprio lavoro e quello rivolto a un’altra persona. Dal primo
dei romanzi di questa serie, tale elemento non è mai mancato. La
Johns Hopkins Medical Series è un crescendo di emozioni dove, ogni
libro, nonostante sia autoconclusivo, ti porta a chiedere sempre di
più, ti porta quell’ansia nell’aspettativa che il successivo sia
un concentrato di emozioni esattamente come il precedente. Ogni libro
ha una storia che ti trascina fra le corsie dell’ospedale più
antico di Baltimora dove, l’odore del disinfettante, le pareti
atone, gli studi dei primari, i camici bianchi impegnati a salvare
vite, diventano per le ore di lettura tutto il tuo mondo.
Quando ho iniziato a leggere Rules mi sono sentita come al cinema. Avete presente quando compare il titolo del film che vi apprestate a guardare, con tanto di sottofondo musicale? La gola si secca, i battiti accelerano, le endorfine vengono rilasciate generando euforia e, lentamente, ti trovi davanti a un susseguirsi di scene immaginandoti la protagonista che, in questo caso, si trova davanti un esemplare maschio che ti lascia senza parole. Ed è così che mi sono trovata a conoscere il Neurochirurgo Italiano, Emanuel Ferrari.
Lui, un uomo che ha fatto mille e più sacrifici per diventare che quello che è. Lui che, nonostante la giovane età, ha raggiunto risultati che lo portano fra i Neurochirurghi più quotati. Lui, che ha fatto dell’ambizione una ragione di vita, una perla rara. Ed è per questo che lascia la sua città adottiva Boston per approdare al JH a rispondere alla chiamata del nostro, sempre caro, amico Black. A volerlo fortemente, il Dirigente del Centro Neurologico del JH, nonché luminale di questa branca cosi delicata della medicina, Lea Myers. Una donna con la D maiuscola che merita il Nobel solo per essersi fatta strada in un modo dove il cromosoma dominante è quello XY. Emanuel, di certo non si aspetta che a varcare la soglia dello studio di Black, sia una sorta di amazzone. Resta a bocca aperta davanti alla fierezza di quella donna di una bellezza che toglie il fiato. Né è incantato e a stento riesce a rispondere alle sue domande, completamente inebetito dalle sue movenze e dalla sua finezza. Una regina di ghiaccio che non lascia trasparire la benché minima emozione. Le si insinua sottopelle, diventa un chiodo fisso, non sa nulla della sua vita, se non quel che riguarda il lato professionale, ma non può far a meno di pensarci. Lui diventerà il vice primario in quel reparto e il solo pensiero di lavorare gomito a gomito con lei gli provoca uno sfarfallio che non aveva mai provato.
Lea, una donna che ha dedicato tutta la sua vita alla carriera, incastrata in un mondo troppo stretto dove, l’amore si è perso nel tempo e dove la chiave di quel lucchetto che la tiene chiusa in una prigione dorata, porta un’etichetta con su scritto “doveri”, quelli a cui non può sottrarsi.
Emanuel non riesce a spiegarsi quell’attrazione che prova per una donna che cerca di mettere le distanze in tutti i modi. Lei, con il suo sguardo velato da quella tristezza che solo chi riesce a leggere può scovare. Inizia un corteggiamento spietato, ignorando i suoi rifiuti, perché quella donna deve essere sua, perché quando trovi il pezzo mancate del tuo cuore lo riconosci anche solo sfiorandolo. Lentamente, Lea cede. Come si può arrestare un fuoco che brucia da dentro? Come si può mettere freno a una passione accompagnata da un sentimento che non è solo lussuria? Lea si sente come un adolescente alla prima cotta, rapita da due occhi simili onici, da quel viso pulito incorniciato dalla barba incolta e da quei capelli perennemente scompigliati. Come può resistere a quel sorriso malizioso e a quella dolcezza che sta sciogliendo la sua corazza fatta di ghiaccio? Ed è proprio come la neve che si scioglie al sole, il cuore di Lea si libera di quel freddo che da troppo tempo l’avvolge. Inizia così una relazione, fatta di attimi che rimangono impressi a fuoco sulla pelle e nell’anima dei due. Lea e Emanuel si amano consumandosi a vicenda, si ritagliano un pezzo tutto loro in una realtà dove possono vivere a pieno il loro amore. Ma l’amore esige sempre un prezzo e, quello più alto da pagare, è sacrificare la propria felicità per l’altra o l’altro.
Mi devo fermare, perché ogni parola detta in più potrebbe generare uno spoiler e con un libro di tale portata non sarebbe corretto verso un’autrice, che si vede, ha messo parte di sé in un romance solo da leggere. I primi complimenti a Sarah, vanno innanzitutto per la terminologia medica e scientifica adoperata. Alcune malattie rare, di cui si sente parlare veramente poco (a meno che non conosci la materia) sono state descritte nel dettaglio, la minuzia nei particolari di quello che accadeva in corsia piuttosto che nei laboratori mi ha rapita portando a rivivere quella parte del mio passato ormai chiuso in un cassetto. L’emozioni scaturite poi dalla storia tormentata di Lea e Ema mi ha lasciata senza fiato. C’è stato un momento, verso gli ultimi capitoli, che talmente tanto mi sentivo le loro sensazioni addosso che ho dovuto chiudere il kindle, prendere un bel respiro e solo dopo ricominciare a leggere. L’amore che traspariva a ogni sguardo, dei protagonisti, mi ha coinvolto così tanto da sentire quasi il loro cuore battere. Non si può non essere prolissi nella recensione di un libro cosi intenso. Lo stile in PoV, con linguaggio fluido senza alcun errore, ha completato lo scenario facendoti sentire anche i pensieri oltre ai sentimenti che Lea e Ema stavano provando. Una passione che non si limita all’atto fisico, ma che va oltre, che scava nel profondo di un cuore che finalmente ha trovato il suo tassello mancante. Mi sono completamente immedesimate in Lea, in quella donna che non abbassa mai la testa, che non si arrende, che cade per poi rialzarsi più forte di prima. Al sentimento dell’amore si incastra anche quello dell’amicizia che lega Emanuel a Maxwell, la spalla su cui contare nei momenti di buio.
Come blogger e lettrice, ringrazio Sarah per questa sua meravigliosa creatura.
Anche in questo caso mi trovo a inveire verso quella stupida regola che impone il 5 come il massimo che si può dare a un libro, anche in questo caso le 5 piume sono solo simboliche perché Rules è un libro che va oltre a uno stupido limite. Rules va letto a cuore aperto, assaporando ogni singola emozione che ti scuote da dentro.
A presto
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