24 marzo 2023

RECENSIONE: - "Vite nel buio" - di Laura Gariboldi





La quiete di un tranquillo quartiere di periferia viene improvvisamente turbata da una serie di omicidi cruenti. Le indagini svolte dagli inquirenti conducono a Francesca, donna e madre dal passato difficile. Dopo l'arresto la donna viene condannata a scontare la sua pena in una austera clinica psichiatrica. I medici sono convinti che la donna soffra di un disturbo della personalità: dentro di lei convivono due diverse entità, una delle quali particolarmente aggressiva e crudele, che è capace di amare incondizionatamente, ma anche di odiare a tal punto, da commettere atroci omicidi. Sono tante le situazioni che si dipanano a fronte delle numerose emozioni che emergono nel racconto: la tranquillità di quel quartiere è una finzione creata ad arte da alcuni degli stessi abitanti, per celare i loro torbidi e inconfessabili segreti. Le cose non sono come appaiono. Realtà e apparenza si fondono insieme in un gioco perverso e spregiudicato in cui chiunque può essere la vittima o l'assassino.









Questo libro, ambientato alla fine degli anni 60, racchiude in sé molte chiavi di lettura e spunti di riflessione.

Io narrante è una ragazza di buona famiglia borghese, un po' annoiata, un po' ribelle, anticonformista quanto basta per voler uscire dagli schemi di vita tracciati dalla famiglia ma non abbastanza da voler rompere la bolla di vetro, comunque comoda, nella quale vive.

Tenta il suicidio, più un grido di aiuto che volontà di morire, e viene ricoverata in una casa di cura.
Qui la ragazza ha modo di rivalutare la propria esistenza e, soprattutto, si rende conto che la vita presenta sempre difficoltà, dubbi e responsabilità ai quali non si può sfuggire.
Importante è per lei l’incontro con Francesca, una donna ricoverata presso la stessa struttura accusata di aver compiuto efferati delitti.
La nostra protagonista è affascinata e ossessionata da Francesca, riesce a scavare nell’intimo della donna ed a farsi raccontare la vita tormentata e abusata, il rapporto con la figlia Giulia e con la Bestia, che prende improvvisamente il sopravvento e tutto distrugge.

Un libro amaro, che fa riflettere su molti punti: le difficoltà della vita, tomenti e abusi che lasciano il segno, il divario generazionale e le difficoltà di relazione con i genitori, la difficoltà di crescere e trovare il proprio spazio nella società, la pazzia, il sacrificio e la forza dell’amore che diventa abnegazione.

Davvero un bel thriller, da leggere in un fiato, un finale che è un pugno nello stomaco.





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